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FILM Italia

La donna della mia vita

di 

Chi è La donna della mia vita [+leggi anche:
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che dà il titolo al nuovo film di Luca Lucini? Guardando il manifesto si direbbe Valentina Lodovini (vista di recente in Benvenuti al Sud [+leggi anche:
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), “circondata” dai protagonisti maschili Luca Argentero e Alessandro Gassman: e invece, con ogni probabilità, si tratta di Alba (Stefania Sandrelli), una di quelle mamme italiane capaci di condizionare – allo spettatore scoprire come – le esistenze di tutta la famiglia.

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La sua è composta di un marito (Giorgio Colangeli, più bravo che mai) e due figli, di padri diversi, che sono l’opposto l’uno dell’altro: sciupafemmine impenitente il primogenito Giorgio (Alessandro Gassman), timido e sensibile Leonardo (Luca Argentero). Il quale, salvo per miracolo dopo un tentato suicidio – guarda caso con le pillole per la menopausa della madre – e dopo una cocente delusione sentimentale, crede di aver incontrato l’anima gemella (la Lodovini), una che sogna il grande amore dopo aver fatto per due anni l’amante. Indovinate di chi…

“La commedia brillante è uno dei generi più complessi, una bella sfida fatta di equilibri delicati: scrittura, sfumature, cast azzeccato”, spiega il regista, che nel soggetto di Cristina Comencini, sceneggiato da Giulia Calenda e Teresa Ciabatti, ha trovato l’occasione ideale per “raccontare la borghesia senza farle la morale”.

Due le conferme: l’alto “artigianato” di Lucini, che nonostante l’assenza dello sceneggiatore di fiducia Fabio Bonifacci continua a percorrere la via di un cinema di alta professionalità (all’americana, si direbbe, e infatti coproduce e distribuisce Universal) e non forzatamente “autoriale”; e il feeling del cineasta con il suo attore feticcio, Argentero, qui protagonista di “una trasformazione da nerd a latin lover”.

Nota di colore per chi, non a torto, sostiene che il cinema italiano sia una grande famiglia: Alessandro Gassman interpreta il figlio di Stefania Sandrelli, tante volte moglie e amante – sullo schermo – di suo padre Vittorio.

In uscita il 26 novembre con Universal Pictures in 260 copie, La donna della mia vita è prodotto insieme alla major americana da Cattleya di Riccardo Tozzi, Giovanni Stabilini e Marco Chimenz. Ed è proprio Chimenz a ricordare il clima di protesta contro la politica culturale del Governo che sta unendo in questi giorni tutti i settori dello spettacolo italiano: “Nel primo semestre del 2011 alcuni film sono stati rimandati a data da verificare. Di questa crisi, e degli effetti di una crescente delocalizzazione delle produzioni, risentono i giovani attori che escono dall’accademia, così come le maestranze. Condividiamo in toto le ragioni della protesta, che serve a sfatare il luogo comune di un settore sprecone, che non conta”.

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