Film da tutta Europa
I nuovi film della settimana percorrono da un paese all'altro dell'Europa. A partire da Farbfilm, che lancia la coproduzione austro-tedesco-ceca Habermann [+leggi anche:
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scheda film] di Juraj Herz, sulla scottante questione dell'espulsione dei tedeschi dei Sudeti durante la Seconda guerra mondiale e ispirato a fatti reali. Il personaggio che dà il suo nome al film, interpretato da Mark Waschke, è un industriale dei Sudeti sposato a una ceca di origine ebrea (Hannah Herzsprung) che si ritrova suo malgrado coinvolto in un caos di bassezze politiche e ideologiche. I coproduttori tedeschi del film sono Apollo Media e Art-Oko.
Warner punta invece su un apprezzato titolo europeo, la coproduzione ispano-tedesco-svizzera Bon appétit [+leggi anche:
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scheda film] di David Pinillos, in cui una sommelier tedesca (Nora Tschirner) e un nuovo chef basco (Unax Ugalde) si innamorano in un grande ristorante. Un'altra coproduzione tedesca gioca la carta dei sentimenti: la commedia Au revoir, Taipeh di Arvin Chen, in cui un giovane uomo la cui ragazza è partita per Parigi è pronto a tutto per raggiungerla, a costo di perdersi per strada (distr. Arsenal).
Kinostar distribuisce il titolo tedesco Suicide Club (prod. Tagträumefilm), primo lungometraggio di Olaf Saumer i cui cinque personaggi si incontrano per caso in cima a un edificio dal quale ognuno di loro intende buttarsi. Passano così una giornata insieme su questo tetto, sull'orlo del precipizio. Il pubblico potrà anche scoprire il documentario 7 oder Warum ich auf der Welt bin, in cui Antje Starost (anche produttrice e distributrice del film) e Hans Helmut Grotjahn chiedono a sette bambini di dire perché sono al mondo.
La società Alamode propone, dal canto suo, il nuovo film dell'islandese Dagur Kári, The Good Heart [+leggi anche:
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scheda film], coproduzione danese-americano-islandese girata in inglese in cui il padrone di un bar newyorkese malato prende sotto la sua protezione un giovane senzatetto.
La lista delle novità europee è completata dal film francese Villa Amalia [+leggi anche:
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scheda film] di Benoît Jacquot, con Isabelle
Huppert, Jean-Hughes Anglade e Xavier Beauvois (distr. Peripher), e il documentario svizzero Bödälä - Dance the
Rhythm di Gitta Gsell (RealFiction).
(Tradotto dal francese)
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