Torino F.F.: Il pezzo mancante della famiglia Agnelli
Nella vita, al contrario che in fabbrica, i “pezzi di ricambio” non esistono. Ci sono i pezzi mancanti, invece, e la famiglia Agnelli lo sa bene: Il pezzo mancante di Giovanni Piperno, ne racconta un paio, e forse avrebbe fatto meglio a limitarsi a uno soltanto. Perché 72 minuti sono davvero troppo pochi per affrontare la vera “casa regnante” d’Italia, il suo rimosso (“una rimozione metafora del nostro Paese”), le figure più segrete di un albero genealogico di cui oggi si fa fatica a calcolare le ramificazioni.
Lo spunto di partenza, spiega l’autore, era un film su Giorgio Agnelli, il fratello “pazzo” dell’Avvocato, rinchiuso fino alla morte in una clinica psichiatrica svizzera, al riparo da attenzioni indiscrete. Di lui restano i ricordi di chi l’ha amato (non certo i familiari) e un ritratto da bambino, di bronzo, scolpito nel portale della chiesa di Sestiere. Poi, forse per la scarsità di fonti a disposizione, si è deciso di spostare l’attenzione su Edoardo, figlio ed erede designato di Gianni, morto suicida a 46 anni nel 2000.
“L’idea di base, comunque, è sempre stata di partire da una figura singola per raccontare tutte le altre”, continua Piperno (anche sceneggiatore con Giulio Cederna), per la prima volta alle prese con documentario storico: “Non ero abituato a non poter conoscere i protagonisti delle mie opere, mentre questo è un film sugli Agnelli senza gli Agnelli”.
Tra testimonianze degli amici (su tutti Gelasio Gaetani Lovatelli) e interviste d’epoca, scorre accanto alla “storia ufficiale” della dinastia Agnelli, quella del giovane Edoardo, bello ed elegante come il padre, ma “eretico”, affascinato dall’Islam e critico con la cultura capitalista (“il culto del denaro è più pericoloso di quello della droga”).
Ne esce un ritratto inevitabilmente sfocato (vista la complessità del personaggio), spesso a un passo dall’agiografia; più interessante il clima da thriller, a tratti persino da horror, che Piperno si concede nelle lunghe carrellate con cui “visita” i luoghi-simbolo della famiglia, da Corso Marconi al Lingotto: lasciando un’inquietudine che altri – magari sulle orme de La caduta degli dei di Visconti – speriamo raccolgano.
Prodotto da Gabriella Buontempo e Massimo Martino per Goodtime, in collaborazione con Cinecittà Luce e Rai Cinema, Il pezzo mancante è venduto nel mondo da Cinecittà Luce.
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