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INDUSTRIA Francia

Industrie tecniche in pericolo

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Indebitamento eccessivo e forte tendenza alla ‘esportazione’ delle location. L’industria del cinema francese e degli audiovisivi va male. E’ quanto risulta dal ‘rapporto Couveinhes’ consegnato questa settimana a Jean-Jacques Aillagon, ministro francese della Cultura e delle Comunicazioni e reso pubblico dal sito del CNC.
Richiesta dal precedente ministro Catherine Tasca, la diagnosi di Pierre Couveinhes si è rivelata allarmante: “indebitamento eccessivo di quasi tutte le società”, “forte crescita delle spese di manodopera”, “brutale diminuzione del mercato pubblicitario”, “numerose dichiarazioni di fallimento”, “situazione eccezionalmente critica nel settore della post-produzione digitale nei mercati televisivi e pubblicitari”.
In questo panorama il settore del cinema è il meno colpito, eccezion fatta per l’étalonnage (una fase della post-produzione) dove vi sono risorse in esubero.
Inoltre è in crescita la tendenza a spostare le riprese all’estero (circa il 25 per cento dei lungometraggi), una tendenza che Pierre Couveinhes considera “tanto più grave dal momento che le riprese in questione beneficiano generalmente di aiuti finanziari francesi”.
Un bilancio cupo, dunque, ravvivato però da alcune proposte di riequilibrio che il Ministro della Cultura ha intenzione di vagliare per far pronte al problema.

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(Tradotto dal francese)

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