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TELEVISIONE Francia

L’abbandono della tv pubblica

di 

- Marin Karmitz, dirigente di MK2 e del BLIC, denuncia il disinteresse pubblico nei confronti dell’audiovisivo

Il servizio pubblico abbandona il cinema. In una intervista rilasciata venerdì scorso al quotidiano francese “Le Figaro”, Marin Karmitz, dirigente del gruppo MK2 e presidente dell’Ufficio di collegamento delle industrie cinematografiche (BLIC) ha sottolineato, con il supporto di alcune cifre, l’“allontanamento del servizio pubblico audiovisivo”.
Da tre anni, ha denunciato Karmitz, France 2 che può trasmettere fino a 192 film all’anno, non ne trasmette che 140, mentre TF1 ha mantenuto il giusto numero di trasmissioni. “Il pluralismo del cinema – sostiene Karmitz - deve ritrovarsi su France 2 e France 3 e non solamente su Arte, l’unico canale pubblico ad avere una politica intelligente nei confronti del cinema”. Il presidente del Blic ha anche confutato gli argomenti dei canali televisivi che parlano di cinema che non incassa più: “Sono gli stessi che dicono che le serie televisive francesi non avevano futuro in tv” ha contrattaccato Karmitz. “Se avessimo dato retta a questi stessi discorsi per le sale cinematografiche non saremmo mai riusciti a ribaltare l’andamento del mercato”.
L’amministratore delegato di MK2 ha approfittato dell’occasione per preoccuparsi della dipendenza del cinema nei riguardi della televisione e denunciare la politica di concentrazione verticale delle televisioni: “Si continua a falsare il mercato con un sistema che porta le televisioni a essere distributori, proprietari dei diritti e produttori di film. Si deve tornare a un mercato in cui la redditività di un’opera è frutto complessivo del numero degli spettatori, delle vendite in DVD e della conquista, imperativa, del mercato straniero e non solo di società televisive che hanno sviluppato fino all’assurdo il concetto dell’integrazione”.
Un discorso grintoso che senza dubbio provocherà un burrascoso dibattito nelle prossime settimane.

(Tradotto dal francese)

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