In difesa del cinema
- Il ministro della Cultura smorza la polemica sollevata dal rapporto Kriegel. “Il cinema si distingue dagli altri programmi audiovisivi”
Il ministro della Cultura e delle Comunicazioni francese, Jean-Jacques Aillagon, è intervenuto ieri per smorzare i toni della polemica che infuria in Francia da quando è stato consegnato, una decina di giorni fa, il rapporto Kriegel sulla violenza in televisione.
Esprimendo la posizione del governo, il ministro ha prima di tutto rassicurato i professionisti del settore: l’autorizzazione data alle TV hertziane di programmare in prima serata quattro film a l’anno vietati ai minori di 12 anni sarà mantenuta. Ma quest’eccezione dovrà “privilegiare i film di reale qualità artistica piuttosto che quelli più violenti” e sarà oggetto di una concertazione tra le emittenti e il Consiglio superiore dell’audiovisivo (CSA) che vedrà i suoi poteri di sanzione finanziaria rinforzati.
Inoltre, la commissione di classificazione dei film conserverà il suo funzionamento e la sua composizione attuale. Continuerà ad occuparsi solo di cinema, contrariamente alle raccomandazioni del rapporto Kriegel che voleva allargare il suo campo di azione a tutti i supporti di immagine (DVD, video giochi). Jean-Jacques Aillagon ha insistito sul fatto che “il cinema si distingue dagli altri programmi audiovisivi poiché è un’opera di creazione destinata prima di tutto ad incontrare il pubblico in una sala, in occasione di una scelta volontaria da parte dello spettatore. Ed è già ad oggi molto regolamentato in modo da permettere ad ognuno di scegliere in modo chiaro”. Per smorzare il dibattito, il ministro ha anche chiesto al Centro nazionale di cinematografia di impiegarsi a riflettere sul funzionamento dell’attuale commissione di classificazione e sulla possibilità di creare una commissione specifica per il DVD e i video giochi.
(Tradotto dal francese)
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