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FILM Italia

Che bella giornata, Checco Zalone "politicamente scorretto"

di 

Forte del successo (oltre 14mln di euro) ottenuto dal suo debutto sul grande schermo Cado dalle nubi [+leggi anche:
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, il comico Checco Zalone – al secolo Luca Medici – torna al cinema col primo titolo italiano dell’anno nuovo, Che bella giornata [+leggi anche:
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, scritto insieme al regista Gennaro Nunziante.

Rivelazione televisiva, cliccatissimo su Youtube, Zalone aggiorna a colpi di strafalcioni grammaticali la maschera del “terrunciello” che rese celebre Diego Abatantuono. Protagonista del nuovo film è Checco, aspirante carabiniere che dopo aver visto naufragare il sogno d’indossare la divisa, ottiene – potere delle raccomandazioni! – un posto nella security dell’Arcivescovado milanese (“guidato” dal cardinale Tullio Solenghi). Il compito è semplice: sorvegliare la Madonnina che svetta sulla guglia più alta del Duomo, potenziale obiettivo di attentati terroristici. Come quello che sta organizzando la giovane e bella Farah (Nabiha Akkari), che non fa fatica a “concupire” con la sua dolcezza questo Candide dei giorni nostri…

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La base (perlopiù verbale) della comicità è sempre la stessa, ma dietro a doppi sensi e giochi di parole (che condiscono anche le canzoni originali scritte dallo stesso Zalone) c’è di più: parlare di satira è forse eccessivo, resta il fatto però che l’umorismo impertinente di Zalone fa macchia nel panorama italiano di oggi, scegliendo – di fronte al bivio tra carineria e trivialità – la strada della di una inusitata “scorrettezza politica”.

Guai a prendersi sul serio, comunque: “Non vogliamo fare la morale a nessuno. D’altronde l’Italia è difficile da moralizzare!”, scherza Nunziante, che nel film non risparmia il familismo (a base di spintarelle) del sud. “L’obiettivo dello sberleffo siamo noi italiani, non certo gli arabi. Battute come ‘anche tu vieni dall’Islam’ denunciano la nostra ignoranza, i nostri luoghi comuni”, continua Zalone a proposito di possibili reazioni della comunità islamica. Chissà che alla fine ad alzare la polemica non sia l’esercito: nel film il padre del protagonista (Rocco Papaleo) è un soldato che va in missione in Iraq votandosi ad un alto ideale, “pagare il mutuo”.

Prodotto da Pietro Valsecchi per la sua Taodue Film, Che bella giornata è distribuito da Medusa Filmdal 5 gennaio in circa 850 copie, una cifra senza precedenti nella storia della distribuzione italiana.

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