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BERLINALE Svezia

Registi di ieri e oggi in vetrina

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Registi svedesi di ieri e oggi affollano il programma della 61^ Berlinale (10-20 febbraio): dalla retrospettiva dedicata a Ingmar Bergman al debutto di Lisa Aschan She Monkeys [+leggi anche:
trailer
intervista: Lisa Aschan
scheda film
]
, da quattro cortometraggi al documentario The Black Power Mixtape 1967-1975 (in Panorama).

Gli appassionati di Bergman potranno vedere tutti i lungometraggi da lui diretti, quelli solo sceneggiati e i documentari Images from the Playground e …but Films is My Mistress di Stig Björkman. Tre delle attrici preferite da Bergman — Liv Ullmann, Harriet Andersson e Gunnel Lindblom — discuteranno i loro film, e saranno presenti anche l’ex collaboratrice Katinka Faragó, un produttore, la scenografa Gunilla Palmstrierna-Weiss e la costumista Anna Bergman.

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Si terranno anche dei seminari presso la Filmhaus, dove dalla metà gennaio si tiene la mostra Ingmar Bergman — Verità e bugie, organizzata in collaborazione con la Ingmar Bergman Foundation e lo Swedish Film Institute.

Aschan, diplomata alla Danish Film School, presenterà She Monkeys (prodotto da ATMO) nella sezione Generation 14Plus. Ambientato nel mondo dell’equitazione, il film narra le dinamiche dell’amicizia tra tre ragazze.

Il documentario di Göran Hugo Olsson The Black Power Mixtape 1967-1975, in concorso anche al Sundance, sarà proposto nella sezione Panorama. Il film raccoglie materiali unici di footage dal 1967 al 75, e parla di alcuni giornalisti svedesi che cercano di comprendere e descrivere i movimenti africani per i diritti civili. Il film è stato prodotto dalla svedese Story AB in co-produzione con Joslyn Barnes e Danny Glover (Louverture Films) negli USA.

I corti The Unliving di Hugo Lilja e Seven Days in the Woods di Peter Larsson cercheranno di ripetere l’Orso d’Oro di Ruben Östlund dello scorso anno, Incident By a Bank, e altri due cortometraggi saranno proiettati nella sezione Generation: Tord and Tord, film di pupazzi animati di Niki Lindroth von Bahr, e I Am Round di Mario Adamsson, realizzato con pupazzi in plastilina.

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(Tradotto dall'inglese)

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