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INDUSTRIA Spagna

Álex de la Iglesia lascia l'Accademia di Cinema il 14 febbraio

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Il dibattito sulla legge contro il download illegale di contenuti protetti, meglio conosciuta come Legge Sinde, conta una nuova vittima. Stavolta si tratta nientemeno che del presidente dell'Accademia di Cinema, Álex de la Iglesia, che nelle ultime settimane aveva moltiplicato i suoi sforzi di mediazione nel complicato dialogo tra governo, creatori e associazioni di navigatori. Il regista basco ha annunciato che lascerà il suo incarico subito dopo la cerimonia dei Goya, fissata al 13 febbraio.

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La causa scatenante di questa decisione è stata, come si deduce dal testo inviato al quotidiano El País dallo stesso De la Iglesia, il suo disaccordo sulla nuova formulazione pattuita tra i due principali partiti politici spagnoli, PSOE e PP, della Legge Sinde: “Tanto valeva ricominciare da zero. Mettere i creatori contro il web è stato uno degli errori più grandi. [Questa legge] non è una soluzione per nessuno”.

Dopo il no alla Legge Sinde da parte del Congresso il 21 dicembre (leggi la news), i colloqui tra PSOE e PP hanno prodotto una serie di ammende che aumentano il termine per la chiusura dei siti a 17 giorni e introducono maggiori garanzie giudiziarie con l'aggiunta di un secondo intervento da parte del giudice. Tutto sembra indicare che il testo, che conta sull'appoggio di un'ampia maggioranza politica, sarà approvato il 9 febbraio.

Da quando la Legge Sinde era stata respinta, De la Iglesia aveva dato inizio a un intenso lavoro di mediazione con le associazioni di navigatori ed era giunto alla conclusione che fosse necessario affrontare la questione da una prospettiva completamente diversa: “Il modello di mercato deve essere ampliato e corretto, l'offerta legale non è sufficiente”. Ma invece di sfruttare l'approccio derivante da questo dialogo, la classe politica ha scelto la soluzione più semplice, ossia quella di correggere il testo presentato al Congresso a dicembre. Veramente troppo per il presidente De la Iglesia.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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