Susanne Bier, seconda nomination con In un mondo migliore
di Annika Pham
A quattro anni dalla nomination all’Oscar per Dopo il matrimonio [+leggi anche:
recensione
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intervista: Sisse Graum Jørgensen
intervista: Susanne Bier
scheda film], la regista danese Susanne Bier tornerà nel Kodak Theatre di Hollywood il 27 febbraio col suo nuovo dramma bellico In un mondo migliore [+leggi anche:
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scheda film], in corsa nella categoria Miglior film in lingua straniera.
Il film ha buone possibilità di vincere l’ambita statuetta dopo la recente vittoria di un Golden Globe nella stessa categoria meno di due settimane fa. Come Dopo il matrimonio, la storia di In un mondo migliore è stata sviluppata con Anders Thomas Jensen, che poi ha scritto la sceneggiatura.
Bier ha così descritto il film a Cineuropa: “Parla del personaggio di Mikael Persbrandt, medico idealista che lavora in una missione umanitaria in un campo rifugiati in Africa. Vuole fare le cose per bene ma viene messo alla prova dagli eventi e vedremo fino a che punto”.
In un mondo migliore è stato il terzo maggiore successo danese del 2010 in patria con oltre 415.000 spettatori, ma è uscito anche in Scandinavia e sarà nei prossimi sei mesi nei cinema di tutto il mondo, dalla Corea a Hong Kong, dal Brasile a Germania e Francia. Sony Picture Classics — che ha distribuito il vincitore dello scorso anno dell’Oscar al Miglior film in lingua straniera, Il segreto dei suoi occhi [+leggi anche:
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making of
Intervista Juan José Campanella [IT]
Intervista Ricardo Darín [IT]
Intervista Soledad Villemin [IT]
scheda film] — sta lavorando alla campagna Oscar di In un mondo migliore negli USA e lo porterà nei cinema ad aprile.
In un mondo migliore è prodotto da Sisse Graum Jørgensen per Zentropa. Le vendite mondiali sono curate da TrustNordisk.
(Tradotto dall'inglese)
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