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FESTIVAL Grecia

Wasted Youth, uno sguardo alla realtà apre il Rotterdam FF

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“Alcuni film vanno fatti ora o mai più, e Wasted Youth è certamente uno di questi”, hanno detto Argyris Papadimitropoulos e Jan Vogel il giorno in cui hanno saputo che il loro sforzo congiunto avrebbe aperto il 40° International Film Festival Rotterdam (IFFR, 26 gennaio – 6 febbraio) e concorso per i Tiger Award. Dopo la proiezione di gala del festival, mercoledì, e una conferenza stampa selezionata in Grecia ieri, bisogna ammettere che avevano ragione.

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Basato sugli eventi più shockanti che la recente storia greca abbia da offrire all’inconscio collettivo, Papadimitropoulos ha descritto il suo film a Cineuropa come un progetto nato per urgenza: “Jan ha lavorato spesso in Grecia, abbiamo fatto insieme vari spot pubblicitari e conosce bene il clima sociale locale” ha dichiarato il regista 34enne, incoronato re dei botteghini col suo debutto Bank Bang del 2009.

Papadimitropoulos continua: “Mentre collaboravamo a un altro progetto, abbiamo iniziato a parlare dei vari eventi recenti e dei cambiamenti da essi provocati in Grecia, e abbiamo pensato che un film andava fatto, e deciso che saremmo stati noi a farlo”.

“Questo accadeva nove mesi fa”, ha aggiunto il regista. Nel giugno 2010 hanno iniziato a riempire l’ufficio affittato ad Atene di foto d’atmosfera di tutta la città, e a raccogliere interviste con i ragazzi di un vicino negozio di skateboard. “Non avevamo uno script, e quindi abbiamo deciso di lavorare non stop ogni giorno per un mese, e vedere a cosa saremmo arrivati e poi girare per un altro mese”. Le riprese del film si sono infatti concluse a fine luglio.

Divisa in due vicende parallele, la storia segue un giovane skater che inizia una normale giornata di relax e skate con gli amici, e un uomo di mezza età angosciato che cerca di affrontare i suoi doveri di sostentamento della famiglia con un lavoro che disprezza, e nel mezzo di una crisi economica che lo terrorizza.

La cruda prova dell’attore non professionista Harry Markou nel ruolo dello skater garantisce al film il suo senso di immediatezza, come i suoi amici (nella vita reale) Arthur Kivilioff e Jason Wastor, accanto a lui nel film. “L’uso dei non professionisti è stato una scelta artistica sin dall’inizio”, spiega Papadimitropoulos, “Non volevamo scegliere professionisti e fingere che fossero ragazzi”.

Yannis Economides, da molti anni ormai grande sperimentatore, e la new entry greca Syllas Tzoumerkas (registi di due hit festivalieri, Soul Kicking [+leggi anche:
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e Homeland [+leggi anche:
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, rispettivamente) appaiono nel film, e aggiungono un simbolico sigillo di approvazione all’ultimo nato nella recente ondata di cronache socio-politiche nei titoli indipendenti locali.

Il sigillo è, d’altra parte, meritato. Se Wasted Youth è il documento dolorosamente naturalistico, alla Gus van Sant, della cupezza della vita quotidiana e dell’ostinato disprezzo giovanile nei confronti della fatica che la sopravvivenza richiede in un ambiente soffocante, la scena finale del film stringe gli spettatori alla gola, e mostra loro la durezza con tutta la crudeltà della quale è capace.

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(Tradotto dall'inglese)

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