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In concorso - In this world

di 

- Presentato in concorso il film di Michael Winterbottom: "Il viaggio disperato del piccolo Jamal da Peshwar a Londra"

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Alla vigilia di un conflitto quasi certo tra occidente e Iraq, che porterà ancora morte e desolazione tra la popolazione civile, alla Berlinale viene proiettato In this world il primo film in concorso che lascia la sala ammutolita per l'emozione. E' l'odissea di uno dei rifugiati afgani a Peshawar, la città pakistana dove un milione di persone ha trovato riparo dopo i bombardamenti americani del 2001 su Kabul. Il regista britannico Michael Winterbottom, che aveva già raccontato la guerra di Bosnia con Benvenuti a Sarajevo (Welcome to Sarajevo), ha descritto con la nitidezza di un documentario il disperato percorso dal Pakistan a Londra di un ragazzino appena quattordicenne, Jamal, che con il cugino Enayat decide di rifarsi un'esistenza lontano da quella angosciosa realtà.

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"La storia di questo film inizia dalla sua fine", racconta il regista. "Abbiamo letto le vicende di questi profughi su un magazine e siamo andati a Peshawar per fare un documentario, dopo aver incontrato a Londra il giovane Jamal. Arrivati lì non abbiamo fatto altro che chiedere alla gente di rivivere davanti alla telecamera delle vicende già sperimentate".
Ed infatti il confine tra fiction e documentario si assottiglia e si confonde in questo esperimento girato con una piccola digitale che ha la forza di un pugno allo stomaco. Il fratellino che saluta Jamal, gli oscuri personaggi che lo traghettano attraverso l'Iran, l'attraversamento delle montagne al confine con la Turchia, il drammatico arrivo al porto di Trieste nascosto in un container, circondato dai corpi ormai esanimi degli sfortunati compagni di viaggio ci rimandano immagini difficilmente dimenticabili. La disperazione, la perdita d'identità, la solidarietà nel dolore e la spietatezza di un mercato di uomini internazionale emergono senza retorica nella loro brutalità e ci rendono più consapevoli della comoda indifferenza del mondo. Una buona partenza per un festival che, non a caso, quest'anno ha per motto "towards tolerance", verso la tolleranza.

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