Wilbur Wants To Kill Himself
- Dopo Italiano per principianti la regista danese abbandona la digitale preferendo girare il suo nuovo film in 35 mm
La fortuna della regista danese Lone Scherfig è partita proprio alla Berlinale, due anni fa, col tripudio di pubblico e critica seguito alla proiezione di Italiano per principianti (Italiensk for begyndere).
Ed è ancora la Berlinale ad essere prescelta per l'anteprima internazionale del suo primo film in lingua inglese, Wilbur wants to kill himself [+leggi anche:
trailer
scheda film], presentato oggi come Evento Speciale.
Dopo un film girato in digitale secondo i canoni di Dogme 95, la Scherfig sceglie il 35 mm per raccontare una storia dolceamara, come è nel suo stile, di uomini in crisi: quella di
Wilbur, aspirante suicida egocentrico e fragile, e suo fratello, ottimista e generoso.
Una vicenda di dolore e sorrisi, narrata con la consueta delicatezza di tocco della regista.
"Ho voluto il 35 mm per poter tornare alla struttura classica del linguaggio cinematografico, mettendo da parte il dogma e il digitale. Ne ho avuto in cambio la libertà di poter scegliere le luci, la fotografia, la musica", dice la Scherfig. Il film, finanziato dallo Scottish Screen, dal Danish Film Institute e dal Nordic Film & TV Fund, è stato quasi interamente girato a Glasgow (Scozia). "Il film è diventato più serio perché ambientato in Scozia. È una società piena di contrasti economici, e questo ha reso tutto molto più comprensibile". Sono i cieli grigi della città scozzese, specchio del grigiore esistenziale di Wilbur, a darle ragione.
Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.