Villaronga fa incetta di Goya con Pan negro
Pan negro [+leggi anche:
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scheda film], considerato inizialmente il meno favorito tra i quattro film con il maggior numero di candidature (insieme a Ballata dell'odio e dell'amore [+leggi anche:
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intervista: Álex de la Iglesia
scheda film], También la lluvia [+leggi anche:
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intervista: Icíar Bollaín
scheda film] e Buried - Sepolto [+leggi anche:
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intervista: Rodrigo Cortés
scheda film]), è stato il gran trionfatore della 25ma edizione dei premi Goya e ha segnato la consacrazione definitiva del suo autore, Agustí Villaronga, uno dei più originali del cinema spagnolo.
Questo film girato in catalano si è aggiudicato ben nove premi, tra cui alcuni dei più importanti, come miglior film, regia e adattamento (opera di Villaronga).
Il suo cast ha attirato particolare attenzione, giacché si è imposto in quattro categorie: Nora Navas come miglior attrice protagonista, Lala Marull come attrice non protagonista e i giovanissimi Francesc Colomer e Marina Comas rispettivamente come miglior attore e attrice rivelazione. Completano la sfilza di premi i Goya alla miglior fotografia (Antonio Riestra) e direzione artistica (Ana Alvargonzález).
Alla fine, l'atteso duello tra Álex de la Iglesia e Icíar Bollaín, dopo le polemiche delle ultime settimane intorno alle dimissioni del primo da presidente dell'Accademia (leggi la news) e il disappunto della seconda (che fa le veci di vicepresidente), non c'è stato vista l'intromissione di Villaronga.
La voracità di Pan negro ha lasciato due premi a Ballata dell'odio e dell'amore (miglior trucco e acconciature, e migliori effetti speciali), tre a También la lluvia (miglior attore non protagonista per Karra Elejalde, direzione di produzione e musica originale) e altrettanti a Buried - Sepolto (miglior sceneggiatura originale, montaggio e suono).
La cerimonia di ieri si annunciava quanto meno piccante alla luce di quanto accaduto nelle ultime settimane (leggi la news), ma si è svolta senza stridore e in armonia, anche con vari momenti memorabili, come il Goya del miglior attore a Javier Bardem (che raggiunge quota cinque) per il suo ruolo in Biutiful [+leggi anche:
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scheda film] e quello di miglior documentario a Bicicleta, cuchara, manzana [+leggi anche:
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scheda film] di Carles Bosch, sul politico catalano Pascual Maragall.
Infine, David Pinillos (intervista) si è imposto con la sua commedia romantica Bon Appétit [+leggi anche:
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scheda film] nella categoria di miglior regista esordiente.
(Tradotto dallo spagnolo)
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