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BERLINALE 2011 Competizione / Regno Unito

Fiennes offre un’intensa versione moderna del Coriolanus

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L’attore, e per la prima volta regista, Ralph Fiennes ha reso in modo impeccabile una delle opere teatrali più violente di Shakespeare. Il testo integrale, adattato da John Logan (Il Gladiatore), potrebbe essere difficile da seguire per un certo tipo di pubblico, che verrà comunque coinvolto dall’intensità degli eventi e dalla potente recitazione di un cast perfetto.

Ambientato nella città di Roma, Coriolanus [+leggi anche:
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- proiettato in competizione alla Berlinale - racconta la storia di Caio Marzio (Fiennes), un guerriero tenace e così difficile da sconfiggere che egli stesso si proclama l’unico uomo in grado di poter essere il console di Roma. Non c’è da stupirsi, dato che per sua madre Volumnia (Vanessa Redgrave), la famiglia e lo Stato sono un’unica cosa. Figura potente che pensa in termini militari, Volumnia dice alla moglie di Marzio, Virgilia (Jessica Chastain), che dovrebbe essere più felice quando il marito affronta battaglie che quando la accarezza.

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Marzio ritorna trionfante da una battaglia decisiva contro i vicini Volsci, guidati dal suo nemico Tullio Aufidio (Gerard Butler). Dopo la conquista della città di Corioli, che gli fa guadagnare l’epiteto “Coriolanus”, Marzio è pronto a entrare in politica, spinto da Volumnia e dal suo mentore Menenio (Brian Cox).

Marzio ottiene senza difficoltà l’approvazione del Senato, nonostante l’opposizione dei tribuni Bruto (Paul Jesson) e Sicinio (James Nesbitt), ma ha bisogno di essere accettato dai plebei, per i quali prova solo disprezzo. Il popolo protesta perché lo Stato sta trattenendo grandi quantità di grano e Marzio, totalmente incapace di fare discorsi concilianti, riesce solo a insultarlo. Bruto e Sinicio esasperano la rabbia del popolo e Marzio viene bandito da Roma.

Furioso e vendicativo, Marzio si unisce ai Volsci e con questi minaccia di attaccare Roma. Il Senato è terrorizzato all’idea di una coalizione tra Marzio e Afidio, e manda prima Menenio, poi la famiglia di Marzio, a chiedere la tregua. Ma questa è una tragedia di Shakespeare e il finale non può di certo essere positivo.

Il film, le cui riprese si sono svolte a Belgrado e sulla costa del Montenegro, mostra la comprensione senza tempo di Shakespeare del mondo. Fiennes ha saputo scegliere e utilizzare il materiale, dato che l’ambientazione potrebbe essere quella di un qualsiasi luogo nella nostra epoca, dagli Stati Uniti alla Russia. È un film audace per essere un’opera prima e Fiennes è un regista coraggioso, che usa spesso primi piani per aumentare la tensione nei momenti di conflitto e panoramiche attorno agli attori.

Le interpretazioni sono assolutamente all’altezza dell’intensità del film. C’è una forte interazione tra Fiennes e Butler (con allusioni omosessuali, come nel testo originale), mentre Redgrave e Cox interpretano con bravura alcune scene particolarmente emozionanti.

Il direttore della fotografia Barry Ackroyd (The Hurt Locker) sfrutta perfettamente il Cinemascope, catturando i palazzi grigi e fatiscenti di Belgrado che fanno da sfondo alle agitazioni popolari.

Coriolanus è coprodotto da Artemis Films (Regno Unito), Atlantic Swiss Productions, Hermetof Pictures (Serbia) e dalla società statunitense Magnolia Mae Films, mentre le vendite internazionali sono gestite da Icon Entertainment International.

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(Tradotto dall'inglese)

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