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INDUSTRIA Francia

ARP e BLOC scendono in campo per il Programma Media

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Preoccupati per il futuro del programma MEDIA dell’Unione europea, che potrebbe vedere le sue risorse o la sua governance cambiare nel 2013, l’ARP (società civile degli Autori-Registi-Produttori) e il BLOC (Bureau de Liaison des Organisations du Cinéma) hanno rispettivamente lanciato una petizione e scritto una lettera a José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea.

In pochi giorni, la petizione dell’ARP ha ricevuto il sostegno di numerosi professionisti. Tra i primi firmatari figurano Ken Loach, Mike Leigh, Fatih Akin, Wim Wenders, Costa Gavras, Nanni Moretti, Paolo Sorrentino, Marco Bellocchio, Christian Mungiu, Jean-Pierre e Luc Dardenne, Aki Kaurismäki, Radu Mihaileanu, Volker Schlöndorff, Krzysztof Zanussi, Mathieu Amalric, Bertrand Tavernier, Jean-Pierre Jeunet, Claude Miller, Mahamat-Saleh Haroun, Lucas Belvaux, Chantal Akerman, Philippe Lioret, Bertrand Blier, Pascale Ferran, Anne Fontaine, Catherine Breillat, Julie Bertuccelli, Catherine Corsini, Christian Carion, Michel Hazanavicius, Jean-Paul Salomé, Jan Kounen, Gilles Marchand, Philippe Faucon, Tony Gatlif, Nicolas Philibert, Jean-Marc Moutout, Sharunas Bartas, Nicolas Wadimoff, Vladimir Perisic e Ruth Mader. L’ARP invita tutti i professionisti e i cinefili a partecipare a questa iniziativa attraverso il suo sito o via mail (petitioncineastes@larp.fr).

Dal canto suo, il BLOC (che rappresenta autori, artisti, agenti, tecnici, produttori, distributori, editori video ed esercenti cinematografici indipendenti francesi) sottolinea che il programma MEDIA è da 20 anni il pilastro di una dinamica virtuosa per “la produzione e l'offerta al pubblico di tantissimi film su tutto il territorio europeo, generando così attività, innovazione, creatività e scambi culturali ed economici". Per il BLOC, "è fondamentale che oggi questo programma sia non solo mantenuto, bensì potenziato", soprattutto in ragione della questione cruciale delle versioni multilingue dei film e dei programmi audiovisivi, ma anche per l’evoluzione digitale. Quest’ultima solleva infatti, secondo il BLOC, la questione della diversità dei contenuti e della capacità degli autori europei di accrescere le loro potenzialità innovative e di proporre opere originali e di qualità.

(Tradotto dal francese)

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