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BERLINALE 2003 Perspektive

Tre esempi di commedia tedesca

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- E' il turno dei film dei giovani talenti di casa: presentate una satira sugli attivisti di sinistra, una storia su amore e calcio nell'ex Ddr e una pellicola di fantascienza

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Diversamente dalla scorsa edizione, caratterizzata da pellicole che affrontavano tematiche come la sieropositività e la morte di neonati prematuri, la sezione Perspektive Deutsches Kino della Berlinale, dedicata al cinema emergente della Germania, si apre all'insegna della commedia.

È il caso di Sie Haben Knut (Hanno arrestato Knut) di Stefan Krohmer, classe 1969, autore di numerosi cortometraggi e di alcuni film per la televisione: prodotto dalla Home Run Pictures GmBH di Stoccarda, il film è una satira sulle vacanze invernali di un gruppo di attivisti di sinistra, per cui sentimenti personali e politica formano un binomio inscindibile.

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"L'idea mi è venuta ricordando esperienze personali, in quanto sono cresciuto in un ambiente politicamente impegnato" dichiara il regista. "Il periodo 1982-1983 mi è sembrato il più giusto, in quanto permette uno spostamento temporale e perché è caratterizzato da un cambiamento al governo e dagli ultimi sussulti del movimento pacifista. L'ambientazione in una baita di montagna inoltre fa sì che il protagonista si trovi improvvisamente a confronto con persone ancora legate alle ideologie della decade precedente e altre a cui non importa più nulla".

Befreite Zone (Zona liberata) lungometraggio di diploma di Norbert Baumgarten alla scuola di Cinema e Televisione Konrad Wolf, che lo ha prodotto insieme a Ö Film, Junifilm, ORB e ZDF è una brillante commedia sulla Germania dell'Est e il suo amore per il calcio. Il regista lo definisce "una storia d'amore tra schema a zona e happy end. Le speranze e le aspettative dei protagonisti vengono in parte deluse" continua "ma si sa che l'armonia ha il suo prezzo".

Di genere più surreale è invece Science Fiction di Franz Müller, prodotto dall'Accademia delle Arti Visive di Colonia, che sviluppa il tema di un possibile universo parallelo e delle sue conseguenze spazio-temporali. "Non ho voluto dare a Science Fiction una valenza metaforica" spiega Müller "in realtà si tratta di normali situazioni quotidiane all'interno di un plot assurdo, in cui gli attori si muovessero in modo credibile. Tutti i dialoghi sono frutto di improvvisazione, per questo il film ha rispettato un preciso svolgimento temporale delle riprese".

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