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Panorama - Los novios bulgaros

di 

- Eloy de La Iglesia presenta il suo film: la doppia vita di un omosessuale innamorato di un bulgaro senza permesso di soggiorno

Ci sono voluti dieci anni prima che il romanzo di Daniele Menicutti, Los novios bulgaros, venisse portato al cinema. Dietro la macchina da presa un mito del cinema popolare spagnolo, Eloy de La Iglesia, sessanta anni, basco, già consacrato da una bella retrospettiva realizzata nel 1996 dal Festival di San Sebastian. Una vita in celluloide passata a raccontare - attraverso le metafore dell´horror e del porno soft - gli anni del franchismo. "Non credo che siano cambiate molte cose in Spagna - ha detto il regista - abbiamo una diversa struttura, la democrazia, ma lo spirito spagnolo è sempre lo stesso".

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Los novios bulgaros, è la storia di un omosessuale che si innamora di un bulgaro con pochi scrupoli e senza permesso di soggiorno. "Non si può dire che il mio sia un film omosessuale: quando si va a vedere Casablanca non si sta a pensare che quella è una storia etero". Nel ruolo principale Fernando Guillén Cuervo, che ha anche collaborato alla sceneggiatura e coprodotto il film con la sua Cuervo Films (assieme alla Altube Fileak, la Cartel e la Conexión Sur). "Siamo una piccola grande famiglia di cinema, ha detto l'attore, e siamo molto contenti di presentare il film in anteprima qui a Berlino (nella sezione Panorama). Non è un film che si rivolge ad un pubblico particolare. Il tema reale è molto attuale, in Spagna come altrove, ed è quello dell'immigrazione".

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