10/03/2011

L’industria del cinema d'animazione europeo si è mobilitata per esprimere il suo sostegno al Programma MEDIA dell'Unione europea firmando una petizione al fine di mantenerlo così com'è.

Oltre 6.500 professionisti da 35 paesi europei, sostenuti da una serie di colleghi non europei (provenienti da 20 paesi, tra cui gli Usa, la Cina, l’India, l’Australia, il Brasile, il Giappone) hanno firmato una nuova petizione inviata al presidente della Commissione europea José Manuel Barroso (leggi la news).

Nella lettera che accompagna le firme, il settore dell'animazione argomenta le sue dichiarazioni con cifre probanti, a dimostrazione dell'impatto che rappresenta la produzione europea in termini d'animazione:

[...] Così, in venti anni, oltre 6000 ore d'animazione per la televisione e 150 lungometraggi d'animazione sono stati prodotti nell'ambito dell'Unione, per un totale di investimenti pari a più di 3 miliardi di euro, accompagnati dalla creazione di oltre 10.000 posti di lavoro. I programmi di formazione offerti ai professionisti del cinema d'animazione hanno un crescente successo sia presso gli allievi che presso i professionisti e gli insegnanti. L'insieme di queste iniziative contribuisce a creare una sinergia più forte tra produttori, compratori, emittenti e distributori in Europa e nel mondo.[...]

I più grandi registi di film d'animazione europei hanno firmato questa petizione, tra cui Luc Besson (Arthur e il popolo dei Minimei), Nick Park (Wallace & Gromit e la maledizione del coniglio mannaro [+leggi anche:
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scheda film]), Marjane Strapi (Persepolis [+leggi anche:
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intervista: Marjane Satrapi, Vincent P…
scheda film]), Sylvain Chomet (L’illusionista [+leggi anche:
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intervista: Sylvain Chomet
scheda film]), Michel Ocelot (Kirikù e gli animali selvaggi [+leggi anche:
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scheda film]), Ben Stassen (Le avventure di Sammy - Il passaggio segreto [+leggi anche:
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scheda film]). Questi autori vanno ad associarsi a tutte le emittenti e ai principali distributori europei, e alla produzione europea nel suo insieme.

Ricordiamo che Barroso si è espresso di recente riguardo al mantenimento del programma MEDIA (leggi la news), ma le sue dichiarazioni, che volevano essere rassicuranti, non sono bastate a dissipare i dubbi che rimangono fra gli addetti ai lavori, che continuano a essere preoccupati per il futuro.

(Tradotto dall'inglese)