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INDUSTRIA Regno Unito

Le star britanniche protestano contro i tagli al settore artistico

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Alcuni dei nomi più importanti dell’industria britannica dell’intrattenimento si sono uniti per protestare contro la decisione della coalizione conservatrice-liberale al governo di effettuare dei tagli generalizzati nel settore delle arti.

Mike Leigh, Helen Mirren, Kenneth Branagh e Jeremy Irons sono tra i 46 firmatari di una lettera pubblicata su un quotidiano uscito domenica, che dice: “Prima delle ultime elezioni, il governo aveva promesso di inaugurare una ‘età dell’oro’ per le arti. La realtà è invece ben lontana. Con la riduzione annunciata nello Spending Review dello scorso anno, che taglia i fondi al supporto locale e abolisce lo UK Film Council, e con la pressione finanziaria che stanno affrontando l’Arts Councils e BBC, ci troviamo di fronte alla maggiore minaccia per i finanziamenti alla cultura e alle arti degli ultimi decenni.

Questi tagli sono profondi e colpiranno non solo chi lavora nel settore e si occupa di formazione nei teatri regionali, le arti indipendenti, BBC, il cinema inglese, festival, danza e teatro nelle scuole, ma anche chi accede alle arti attraverso programmi educativi e azioni di sensibilizzazione, le community e i gruppi giovanili e di assistenza sociale.

A livello nazionale, il ritorno dell’investimento culturale è incredibile. Le arti sceniche e l’industria cinematografica contribuiscono all’economia con oltre 7 miliardi di sterline l’anno. Se vogliamo davvero ricostruire la nostra economia, non dobbiamo pensare alla cultura come un facile obiettivo per i tagli”.

In risposta, il Segretario per la Cultura Jeremy Hunt ha commentato: “A livello nazionale, il taglio netto dei finanziamenti per le arti sarà dell’11% soltanto, molto meno, ad esempio, di quello della polizia, dell’Ufficio Stranieri o di altre aree. Stiamo facendo quanto possibile, perché comprendiamo l’importanza economica dell’arte e quello che fa per la nostra nazione”.

(Tradotto dall'inglese)

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