email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

Perspektive Deutsches Kino

di 

- La sezione dedicata al nuovo cinema tedesco conferma la tendenza alla commedia, anche quando affronta temi socialmente rilevanti

La seconda parte della Perspektive Deutsches Kino, nata lo scorso anno per dare voce ai registi emergenti della Germania, conferma nel suo svolgersi la tendenza all'intrattenimento, anche quando affronta temi socialmente impegnati.
Il documentario Saluti da Dachau di Bernd Fischer, prodotto dalla Egoli Tossell Film, in collaborazione con la Bayerischer Rundfunk (Monaco) e la Südwestrundfunk (Stoccarda), è il ritratto tragicomico di una cittadina tipicamente bavarese, inscindibilmente legata alla memoria collettiva per il campo di concentramento al suo interno. Nato e cresciuto a Dachau, Fischer, con al suo attivo una brillante carriera come direttore della fotografia, tra gli altri anche per Arca Russa [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
di Sokurov, confessa il suo desiderio di mostrare al mondo l'altra Dachau, oscillando tra pubblicità turistica e ricordo dell'olocausto.
"Quando sono stato in vacanza negli Stati Uniti" racconta nel film "e ho mostrato la mia carta di credito della Dachau Volksbank, la gente mi guardava attonita chiedendomi come mai un campo di concentramento avesse bisogno di una banca. Molta gente sceglie di partorire altrove perché i loro figli non abbiano il nome di Dachau sulla carta di identità".

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)
Hot docs EFP inside

Di tono completamente diverso è Narren (Gli sciocchi) di Tom Schreiber, autore di numerosi cortometraggi e documentari, prodotto dalla Road Movies, con WDR, NRW e Neue Visionen e che annovera tra i suoi produttori anche Wim Wenders. Ambientato durante il tradizionale carnevale a Colonia e girato completamente in digitale con un budget molto ridotto, è una sorta di psicodramma kafkiano con un parossistico susseguirsi di situazioni surreali.
Si torna alla commedia giovanilistica più tradizionale con Noi di Martin Gypkens, ritratto senza sorprese di un gruppo di ventenni nella Berlino di oggi, prodotto dalla Credo Film in collaborazione con la ORB e l'Accademia di Film e Televisione di Babelsberg "Konrad Wolf".
Il regista rifiuta la definizione di ritratto generazionale. "Più che altro è il racconto delle vicende di un gruppo di persone alla prese con se stesse e la propria capacità di prendere decisioni" spiega. "Partendo dal gruppo dei miei amici ho cercato di dare un'immagine quanto più sfaccettata possibile dei giovani di oggi, semplicemente guardandomi intorno".

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy