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ISTITUZIONI Spagna

González Macho nuovo presidente dell'Accademia del Cinema

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Enrique González Macho, nato a Santander nel 1947, è stato nominato ieri nuovo presidente dell'Accademia del Cinema di Spagna, imponendosi sul regista catalano Bigas Luna per 256 voti contro 101. “Lavoreremo con assoluta trasparenza e spiegheremo alla società come funziona l'industria cinematografica e audiovisiva, per avvicinarci al pubblico. Non ci sono soluzioni miracolose. Non siamo qui per rompere alcunché", ha affermato Gonzalez Macho, che presiederà l'istituzione per tre anni e avrà come vicepresidenti l'attrice Marta Etura e la regista Judith Colell.

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Erano anni che non si affrontavano, per questo incarico, due candidature così forti (leggi la news). Dopo le dimissioni del suo antecedente presidente, Alex de la Iglesia (leggi la news), la questione era diventata una patata bollente (lo stesso Gonzalez Macho l'aveva definito in un'intervista a El País un “pasticcio”). Mentre la candidatura di Luna veniva dalle fila degli autori, il produttore, esercente e distributore González Macho era identificato come un uomo forte dell'industria, fermo difensore del cinema spagnolo ed europeo (quest'ultimo gli è valso la nomina di Cavaliere delle Arti e delle Lettere di Francia nel 1998) attraverso i suoi cinema e la sua casa di distribuzione Alta Films.

Le votazioni si sono svolte in un clima sereno, dopo mesi molto difficili nei quali l'Accademia è stata bersagliata dai media. Alla fine dell'anno scorso, la controversa legge contro la pirateria (leggi la news) aveva provocato uno scontro sotterraneo tra l'allora presidente dell'Accademia, De la Iglesia, e quello precedente, l'attuale ministro della Cultura Ángeles González-Sinde.

Il giorno prima dell'elezione, poi, è stata annunciata un'ottima notizia: quella dell'anelato ritorno all'Accademia dei fratelli più famosi e influenti del cinema spagnolo, Pedro e Agustín Almodóvar, i quali si erano allontanati dall'istituzione sei anni fa per divergenze con il sistema di voto. Questo ritorno, anticipato dalla presenza a sorpresa di Pedro alla cerimonia dei Goya 2010 (leggi la news), è stato interpretato come un riconoscimento del lavoro svolto da Alex De la Iglesia.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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