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FILM / RECENSIONI

No tengas miedo

di 

- Montxo Armendáriz usa uno stile narrativo a metà tra finzione e documentario per denunciare una piaga sociale: l'abuso sui minori.

Una famiglia normale, che potrebbe essere la nostra, agiata e apparentemente felice che passeggia in una città di provincia. Ci sono padre, madre e una graziosa bambina, i cui occhi esprimono curiosità, innocenza e vitalità. Ma quando rientrano a casa, dicendole di non aver paura, il padre abusa della figlia. La cinepresa mostra solo il volto della piccola, un volto spaventato e sorpreso sul quale si legge una grande confusione. Colui che dovrebbe proteggerla, occuparsi di lei e amarla sopra ogni cosa si trasforma improvvisamente in un mostro, un orco che le ispira paura e disgusto, ma anche rispetto e stima, ossia tutta una gamma di emozioni contraddittorie. Per questa bambina, il modello da seguire, l'esempio da imitare ha smesso di essere valido, e la giovane creatura senza difese crescerà in un mare di dubbi, di silenzi, di sensi di colpa e di incomprensioni. Solo il tempo, molta terapia e il fatto di verbalizzare e di accettare quello che è successo potranno strapparla alla tormentata oscurità nella quale è cresciuta.

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trailer
intervista: Montxo Armendáriz
scheda film
]
, nuovo film di Montxo Armendáriz, narra le conseguenze psicologiche degli abusi (sessuali, violenze e altro) inflitti ai bambini, ed è sul viso eloquente della giovane Michelle Jenner che poggia il racconto dell'inferno che vivono le vittime di questo delitto tra i più ignobili che un individuo possa commettere. La bambina divide il set con Lluis Homar e Belén Rueda nel ruolo della madre della vittima, una donna che, come la società moderna, si mostra egoista e preferisce non guardare in faccia il problema che c'è in casa sua, con tutto il dolore e le conseguenze che questo comporta. Al contrario, si lascia guidare dai propri interessi, i propri capricci e il proprio benessere. Nella maggior parte dei casi, chi abusa dei bambini è una persona vicina a loro, per questo i piccoli confondono i concetti di amicizia, di sessualità e d'amore a tal punto da trasformarsi in persone con un forte squilibrio emotivo, per le quali è difficile ricostruire la loro vita.

E' per questo che il film, realista senza essere morbido, si concentra soprattutto sull'angoscia della vittima giorno per giorno, dall'infanzia all'adolescenza, e poi nel suo ingresso nella vita adulta. La cinepresa aderisce al suo punto di vista, al suo sguardo, vede ed esprime il suo trauma, la sua angoscia e le sue patologie: sdoppiamento di personalità, depressione profonda, dipendenze e problemi alimentari.

Per sottolineare la veracità del delitto che denuncia, il regista ha mischiato documentario e finzione, e ha spezzato la struttura lineare del racconto della vita della ragazza: nella prima metà del film, la storia è raccontata sotto forma di flashback con testimonianze basate su fatti reali, ma integrati nella finzione. Queste confessioni di vittime vere e di attori poco noti servono a rendere conto del ventaglio di sessi, età e condizioni sociali delle vittime di abusi subite durante l'infanzia.

Il film è stato girato in sette settimane e mezzo a Pamplona, città natale del regista, dopo due mesi di prove. No tengas miedo è costato 3,5 M€ e i diritti sono stati acquisiti da TVE e Canal Plus Espagne.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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