email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

CANNES 2011 Fuori concorso / Francia

Dramma sentimentale e retroscena della politica in La conquête

di 

"Con questa fottuta trasparenza, non si può più neanche negare la realtà": con queste parole si può riassumere a un primo sguardo La conquête [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
di Xavier Durringer. Atteso con grande impazienza, o semplice curiosità, al Festival di Cannes, dove è stato proiettato oggi fuori concorso, il film che racconta (sotto forma di fiction ispirata a fatti reali, come prudentemente precisato all'inizio) la corsa alla presidenza della Repubblica di Nicolas Sarkozy, offre una partitura paradossalmente senza grandi sorprese, piuttosto lontana dagli azzardi di sceneggiatura della BBC, ad esempio. Come se lo stile sarkoziano fosse già dato per acquisito, e anche in ragione dell'angolo di narrazione che mischia il melodramma di una rottura coniugale ai retroscena della politica. Tuttavia, non tutto è da buttar via, anzi, soprattutto grazie agli ottimi interpreti, a un ritmo febbrile, a una verve caricaturale e a una escalation di belle parole e di confronti che disegnano un puzzle del periodo 2002-2007 in Francia.

Opera di dissacrazione delle alte sfere politiche, La conquête comincia la mattina delle elezioni presidenziali del 2007 con un Nicolas Sarkozy (un notevole Denis Podalydès), in accappatoio, sprofondato in poltrona, una catena d'oro intorno al collo e intento a fare zapping da un canale all'altro. Inframezzato da rimandi a quella giornata, il film riparte in flasback nel 2002. Relegato al ministero dell'Interno da un Jacques Chirac (Bernard Lecoq) fresco di rielezione, Sarkozy annuncia le sue intenzioni alla sua guardia del corpo: "Apriremo otto cantieri contemporaneamente, non ci capiranno niente". "Devi stancare i media", rincara la dose sua moglie Cécilia (Florence Pernel). Sarà questo il tono di tanti anni di riunioni preparatorie, trasferimenti, discorsi: "Spettacolo a gogò".

In un universo politico caratterizzato da cattiverie di ogni tipo e da minacce velate da un sottile strato d'ipocrisia, piovono attacchi e contrattacchi. Dalle rivolte in banlieue alla conquista del partito, passando per il caso Clearstream e la campagna elettorale, il periodo 2002-2007 è riassunto come un duello a morte tra Sarkozy e Villepin (che non viene risparmiato nel film), con i media nel ruolo di manipolata cassa di risonanza.

Dando ampio spazio al lato sentimentale con il racconto della rottura coniugale di Sarkozy con una donna presto relegata in secondo piano, stanca dell'onnipresenza mediatica e che lascia suo marito per poi tornarci insieme solo a fine campagna, La conquête fa una scelta artistica di grande prudenza, essendo stata la verità già ampiamente raccontata dai media. Ma la sua mirata vena satirica non mancherà di attirare il pubblico francese e internazionale. Intanto, Gaumont ha già venduto il titolo in numerosi territori, tra cui Stati Uniti, Spagna, Benelux, Grecia, Svizzera, Israele e Canada.

(Tradotto dal francese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy