Danish Film Institute supporta la cultura in Tanzania e Uganda
Il Danish Film Institute è un volto familiare a Cannes, Berlino e in altri festival internazionali, ma porta anche le insegne danesi in zone più remote del mondo.
Il 14° Zanzibar International Film Festival, in chiusura il 26 giugno, propone agli studenti locali una sezione di film per bambini e ragazzi organizzata dal Danish Film Institute.
Negli ultimi due anni, l’Institute ha assistito alla creazione e alla programmazione di Panorama: Children & Film, questa volta con film da Algeria, Cile, Kenya e Germania e dieci dalla Danimarca.
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scheda film] del danese Espen Toft Andersen, in corsa alla Berlinale e a breve nelle sale in Tanzania, ha aperto la vetrina, che include anche Lost in Africa [+leggi anche:
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scheda film] di Vibeke Muasya (foto).
L’Institute ha supportato inoltre Film for Change, workshop su cinema e cambiamenti sociali nel cinema, nell’accesso ai media, nelle strategie di rappresentanza e nei diritti alla comunicazione dei gruppi marginali in Africa.
In Uganda, intanto, il DFI ha unito le forze col Danish Center of Culture and Development, l’Ambasciata danese e la Fondazione Maisha per dare vita a un programma culturale triennale, lo Youth & Film Uganda, che combinerà cinema per telefonia mobile, festival, seminari per professionisti e tutorial nella produzione cinematografica.
"L’iniziativa vuole introdurre il cinema ai bambini che hanno perso il diritto all’infanzia", ha spiegato Miriam Odoka del Maisha Film Lab. "Vedere e fare film li aiuterà ad allargare le loro prospettive di vita e a creare un dialogo col resto del mondo".
Il motto del Maisha Film Lab è: "Se non raccontiamo le nostre storie, nessun altro lo farà". Youth & Film Uganda si rivolge a ragazzi dai 13 ai 19 anni (in un paese la cui età media è 15), e porterà due film danesi in tour nel paese: We Shall Overcome [+leggi anche:
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scheda film] di Niels Arden Oplev e Fighter [+leggi anche:
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intervista: Cyron Melville
scheda film] di Natasha Arthy.
(Tradotto dall'inglese)
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