27/06/2011

Ricompensato nel 2006 con il titolo di miglior attore assegnato al suo Little Time, il regista polacco Andrzej Barański si appresta a tornare al Festival di Karlovy Vary (la cui 46ma edizione comincia venerdì) con Heritage, che sarà presentato in prima internazionale.

Heritage è centrato sul personaggio di Zbyszek (Rafal Zawierucha), giovane abitante di un villaggio povero dell'est della Polonia. L'alcol ha ucciso suo padre, e sua madre, rimasta sola, cerca di guadagnarsi da vivere con un misero lavoro. Zbyszek tenta di uscire da questa vita difficile, ma non ce la fa. Un infortunio gli impedisce di fare carriera nello sport, fallisce gli studi universitari, non ha speranza nelle relazioni intime e nonostante una grande ambizione, non riesce ad agire. Sostenuto dalle immagini in bianco e nero firmate da Jacek Petrycki, Andrzej Barański riesce con questo film a dipingere paure e desideri universali tracciando il ritratto di uno dei personaggi più interessanti del nuovo cinema polacco.

Il pubblico di Karlovy Vary potrà scoprire altre sei produzioni polacche. Il lungometraggio d'animazione George the Hedgehog del duo Wojtek Wawszczyk - Jakub Tarnowski sarà presentato nella sezione East of the West, e due documentari parteciperanno alla competizione del genere: The Declaration of Immortality di Marcin Koszalka e At the Edge of Russia di Michal Marczak.

Fuori concorso spiccano il documentario Komeda - Soundtrack for a Life di Claudia Buthenhoff-Duffy (sezione 2011: A Musical Odyssey) e il film di fine studi http:// di Bartosz Kruhlik (sezioneThe Fresh Selection). Infine, The Mill and the Cross [+leggi anche:
recensione
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making of
intervista: Lech Majewski
scheda film] di Lech Majewski figura nel programma Another View, che raggruppa i film di alto valore artistico.

(Tradotto dal francese)