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VENEZIA 2011 Giornate degli Autori

Pubblicità ingannevole ed emozioni urgenti in Toutes nos envies

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, presentato alle Giornate degli Autori della 68ma Mostra di Venezia, si concentra sul meccanismo stritolante degli istituti di credito e sulla pubblicità ingannevole. Ancora una volta, il regista francese ha scelto come protagonista Vincent Lindon, nei panni di Stéphane, magistrato navigato e disilluso, che viene coinvolto dalla giovane e appassionata collega Claire (Marie Gillain) in una battaglia per salvare una donna dalla trappola dei soldi facili e dei tassi d'interesse stellari.

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Sullo sfondo, la malattia di Claire, affetta da un cancro che le lascia poche settimane di vita, l'urgenza di vivere le emozioni fino in fondo e il desiderio di lasciare qualcosa di significativo dietro di sé. Proprio mentre nasce, tra lei e Stéphane - duro dal cuore d'oro - una complicità particolare, nobile, ribelle, forse amore, ma impossibile e per questo lasciato inespresso. Un sodalizio, quello tra Lioret e Lindon, che funziona: "Di Vincent mi piace il carisma, è istintivo, amichevole. Lavoreremo ancora insieme", afferma il regista di quello che potrebbe diventare ufficialmente il suo attore feticcio, assente a Venezia perché impegnato su un altro set.

In equilibrio invece tra determinazione e fragilità, impegno e malattia, la prova d'attrice della Gillain, che commossa ha ricevuto il lunghissimo applauso del pubblico della Mostra. "Ho parlato con medici e infermieri per prepararmi a questo film", racconta. "Mi hanno spiegato che le donne, in genere, quando sanno di avere poco tempo da vivere, si concentrano sulla famiglia, gli uomini su quello che verrà dopo, sul testamento. Claire è un'eccezione: vuole lasciare dietro di sé qualcosa di importante per gli altri".

Il film, liberamente ispirato al romanzo "D'autres vies que la mienne" di Emmanuel Carrère, ha uno stile realistico: "Sul set, la mia preoccupazione è che non si colga l'artificio, che dialoghi, movimenti di camera, scenografia e recitazione siano il più naturali possibile", spiega Lioret. E con questa intenzione ha concepito anche il personaggio di Christophe (Yannick Renier), marito di Claire, forse un po' troppo debole rispetto al "macho" Lindon: "Christophe cucina, fa la spesa, bada ai bambini. Non è forse quello che fanno davvero gli uomini oggi?".

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