Dopo un’ora di interrogatorio, von Trier decide di tacere
Il regista danese Lars von Trier è stato interrogato ieri dalla polizia locale per un’ora per le dichiarazioni rilasciate dopo la proiezione del film in Concorso a Cannes Melancholia [+leggi anche:
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intervista: Lars von Trier
scheda film]. Subito dopo, il cineasta ha deciso di smettere di rilasciare dichiarazioni pubbliche.
"A causa di seri cambiamenti, ho capito di non essere in grado di esprimermi in maniera non equivoca, e ho quindi deciso di astenermi da dichiarazioni pubbliche e di concentrarmi sui miei film", ha dichiarato in un comunicato stampa attraverso il suo agente danese Christel Hammer.
Il regista è stato interrogato dopo le accuse del pubblico ministero di Grasse, in Francia, di aver violato la legge francese con i suoi proclami a Cannes, che giustificavano i crimini di guerra ”celebrando, lodando o almeno presentando i crimini sotto una luce positiva” — reato punibile con una pena massima di cinque anni di carcere.
Alla conferenza stampa dopo la proiezione al festival, von Trier aveva detto: ”...Ho scoperto di essere un nazista. La mia famiglia era tedesca. E questo mi ha fatto piacere. Che posso dire? Capisco Hitler...E simpatizzo un po’ con lui. E ora come faccio a uscire fuori da questa frase? OK, sono un nazista”.
Il giorno successivo, era stato ufficialmente dichiarato persona non grata dal festival, che aveva comunque assegnato all’attrice americana Kirsten Dunst il Premio alla Miglior Attrice per la sua prova in Melancholia. Le dichiarazioni di Von Trier hanno provocato numerose denunce alla polizia francese, e von Trier è stato iscritto nel registro degli indagati dalle autorità di Grasse ad agosto.
La polizia danese ha spiegato di aver ricevuto la richiesta di interrogarlo, ma non di indagarlo, e informerà Grasse dei risultati. Il suo avvocato danese, Tyge Trier, ha detto alla stampa locale che dal suo punto di vista, e sulla base di casi simili in Francia e alla Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo, “Le parole di von Trier rientrano nei limiti della libertà di parola, e del margine lasciato agli artisti”.
Nel frattempo, Melancholia è divenuto un successo commerciale e di critica per Zentropa Entertainments. Il partner e produttore di von Trier, Peter Aalbæk Jensen, ritiene che né i problemi legali né il suo voto di silenzio danneggeranno il finanziamento ed il marketing dei suoi film. “Abbiamo oltrepassato i 400.000 spettatori in Francia, e le prime recensioni dalla Germania sono ottime”, ha aggiunto.
(Tradotto dall'inglese)
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