10/10/2011

Archeo di Jan Cvitkovič ha vinto il Premio al Miglior Film, Regista e Fotografia al Festival of Slovenian Film (leggi news). Il film non ha dialoghi e somiglia in questo al trionfatore dei premi nazionali 2010, Silent Sonata [+leggi anche:
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scheda film] di Janez Burger (o Circus Fantasticus). Entrambi i film sono stati prodotti da Staragara, ma le similutidini finiscono qui.

Se Sonata è un'allegoria rumorosa e colorata con set e costumi elaborati, popolato da personaggi da circo (e un aereo che distrugge un carrarmato), Archeo è spoglio e spartano, girato tutto in esterni e con tre soli protagonisti.

Il film si apre con Uomo (Niko Novak), Donna (Medea Novak) e Ragazzo (Tommaso Finzi), che cadono letteralmente per terra (o sulla Terra?), uno dopo l'altro in zone diverse. Atterranno in un mondo poco familiare e cercano di sopravvivere. Il posto è abbastanza scontato: foreste, colline, fiumi e il mare, senza edifici o case, e nient'altro che animali. Gli abiti dei personaggi, che ricordano quelli di film alla Mad Max, ci dicono che non è l'inizio del mondo, ma un nuovo inizio in un mondo post-apocalittico.

Quando i tre si incontrano, mostrano le emozioni umane di base: paura, fame, bisogni sessuali, curiosità. Hanno la naturale necessità di raggrupparsi (la Donna è protettiva col Ragazzo), e comunicare (l'Uomo attrae la Donna battendo ritmicamente due pietre una contro l'altra).

Descritto da alcuni come il "Tree of Life sloveno", Archeo combina abilmente riprese epiche della natura con primi piani dei protagonisti (alla macchina da presa c'è Jure Černec). Il film include anche riferimenti a 2001 — Odissea nello spazio di Kubrick, alcuni dei quali ironici. Ma, a differenza della Palma d'Oro di Malick, ha una durata (breve ed economica) di 72 minuti.

Nel curriculum di Cvitkovič (con premi a Venezia, San Sebastian e Cottbus), Archeo può essere una piacevole aggiunta al circuito festivaliero.

(Tradotto dall'inglese)