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INDUSTRIA Spagna

Nasce Wecoop, un nuovo modo di produrre contenuti

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Lo scorso 14 ottobre Pancho Casal (Continental Producciones) ha annunciato la creazione di Wecoop, una piattaforma per sviluppare, produrre e commercializzare contenuti online. La filosofia di questa nuova iniziativa ruota attorno al concetto di crowdsourcing che, secondo Casal, ha origine dall'idea che “ogni persona sa qualcosa, ma la folla sa tutto”. Ancora in fase di sviluppo, si prevede che sia pronta nelle sue funzioni principali e possa pertanto cominciare a operare ad aprile 2012.

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La piattaforma, che si configura come una specie di community online, è rivolta a produttori e professionisti indipendenti. Attraverso di essa, potranno portare a termine tutte le fasi del processo di realizzazione di un prodotto audiovisivo in modo congiunto e concepire progetti di carattere globale a costi molto convenienti, impossibili da sostenere da una sola produzione.

“Il sistema di produzione audiovisiva indipendente è assolutamente insostenibile. Il modello di contrattazione dei produttori indipendenti medi e piccoli ha smesso di essere praticabile", spiega Casal. Il problema non è tanto la crisi economica, bensì l'esaurimento di un sistema. La soluzione che propone Wecoop passa per l'esternalizzazione radicale del processo. “L'ultimo anno e mezzo, soprattutto nell'animazione, ci ha insegnato che la decentralizzazione, basata sulle relazioni su Internet, è qualcosa di assolutamente quotidiano e naturale", conferma.

Wecoop offre uno spazio comune dove i produttori possano sviluppare progetti e arruolare professionisti per realizzarli, senza dimenticare la distribuzione: "La nostra intenzione è di proporre direttamente ai clienti l'acquisto online della produzione. Avremo un sistema di trasmissione dati che permetterà l'invio di informazioni in HD in tempi molto brevi", ha detto Casal.

Sebbene il concetto di base sia ben delineato, Wecoop è un progetto ancora in fase di definizione. Invece di mettere a punto tutti i dettagli della piattaforma, si è deciso di discutere il suo funzionamento con l'intenzione di trovare una struttura che permetta la gestione automatica del processo produttivo. "D'ora in poi non ci saranno imprese grandi o piccole, ma veloci o lente", dice Casale. In tal modo, è possibile accelerare le questioni contrattuali e normative, soprattutto quando ci sono coproduttori provenienti da diversi paesi. "E' necessario elaborare modelli generali di contrattazione, diritti e cessione di licenze che non violino nessuna legge, anche se non perfettamente adattabili a tutti. Il sistema deve essere veloce", ha aggiunto.

Inoltre, altri vantaggi di questo approccio al crowdsourcing sono le opportunità crossmediali ("Tutti i prodotti possono avere un'estensione transmediale. A volte non c'è tempo per pensare a queste possibilità, quindi è nel nostro interesse avere persone coinvolte in altri mezzi di produzione e altri tipi di contenuti. Da un'idea possono nascere molti progetti. Bisogna pensarci, anche per esigenze di finanziamento, fin dall'inizio") e la facilità di concepire progetti globali, che saranno il risultato di una collaborazione tra tutti i territori interessati. Con questo sistema, "i progetti saranno più interessanti dal punto di vista del contenuto e più convenienti da quello economico", precisa Casal, aggiungendo che si tratta di "un modo di produrre nuovi formati basati principalmente sullo sguardo pluralistico e il contrasto, giacchè nascerebbero da situazioni osservate da culture diverse".

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(Tradotto dallo spagnolo)

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