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FESTIVAL Italia

Hysteria: la storia del vibratore con gadget a sopresa al Roma FF

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Ha creato l'evento al Festival di Roma, sia per la curiosa tematica trattata che per l'audace strategia di promozione: Hysteria [+leggi anche:
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, sagace commedia romantica sull'invenzione del vibratore coprodotta da Regno Unito e Lussemburgo e diretta dall'americana Tanya Wexler, ha dato parecchio da parlare al pubblico e alla stampa presente alla kermesse romana, se non altro per il gadget d'eccezione donato alle signore spettatrici dalla casa di distribuzione Bim: un mini-vibratore rosa. Neanche a dirlo, l'euforia che ha pervaso la sala durante la proiezione è rimasta alta, grazie a questo inaspettato souvenir, anche a film finito, scatenando l'immediata caccia all'oggetto cult da parte di chi ne era rimasto sprovvisto. Facile prevedere che di questa pellicola, presentata a Roma in concorso, si parlerà ancora per molto.

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In arrivo nei cinema italiani a metà gennaio, Hysteria è ambientato nella Londra di fine Ottocento, in piena epoca vittoriana, quando i primi utensili elettrici fanno la loro comparsa insieme ai primi venti di coscienza femminista, e il puritanesimo regna sovrano. Il giovane medico Mortimer Granville (Hugh Dancy) trova lavoro nello studio del dottor Robert Dalrymple (Jonathan Price), che cura le donne affette da isteria con un efficace massaggio manuale sotto le loro gonne. Viene così iniziato a questa nuova terapia, sotto il giudizio severo di una delle figlie di Dalrymple, Charlotte (Maggie Gyllenhaal), femminista ante litteram che accusa il padre e il giovane dottore di ciarlataneria. Non riuscendo più a tenere testa alla crescente richiesta delle signore dell'alta borghesia londinese, diventate di colpo tutte "isteriche", Granville escogiterà, grazie al suo amico inventore Edmund (Rupert Everett), il primo vibratore elettrico. L'isteria sarà cancellata dai manuali di medicina negli anni '50 del Novecento, ma il vibratore rimane tutt'oggi il gadget erotico più venduto al mondo.

"Questa è una storia vera. Davvero", si legge in apertura del film. E per vere si danno anche le piccanti rivelazioni che hanno animato la conferenza stampa di presentazione al festival, dove si è raggiunto il culmine del boccaccesco quando Rupert Everett ha commentato la scena in cui un prezioso vibratore arriva tra le mani della regina Vittoria. ''Anche la regina Vittoria non era poi così vittoriana nei costumi, era una tipa sveglia'', ha ricordato l'attore britannico, precisando poi che "il marito, il principe Alberto, sembra avesse un pene talmente enorme da doverlo legare con un anello alla sua gamba. Da qui l'omonimo piercing Prince Albert''. E già: Hysteria è un film audace, spassoso e di cui si parlerà ancora per molto, indubbiamente.

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