FORMAZIONE Produzione / Italia
Crossmedia e transmedia: al TFL sbarcano l'Audience Designer e la Writer's Room
Si è arricchita di contributi più che innovativi l'edizione 2011 del programma Script&Pitch del TorinoFilmLab, il cui Meeting Event si è svolto il 27 e 28 novembre nell'ambito del 29mo Torino Film Festival. Quest'anno, la sezione del laboratorio torinese che raggruppa 16 progetti nella primissima fase di sviluppo in cerca di finanziatori si è avvalsa infatti della collaborazione di una nuova figura: l'Audience Designer. In pratica, un ideatore di strategie multimediali destinate a coinvolgere lo spettatore e a farlo entrare nell'universo di un film, a fini promozionali ma non solo. "Il pubblico non vuole più semplicemente guardare un film", spiega l'Audience Designer britannico Adipat Virdi, "ma esserne coinvolto. Quello dell'Audience Design è un mercato emergente in Europa, a Hollywood invece è diventato pratica comune. Ma le cose stanno cambiando lentamente anche da noi".
Alla presentazione ieri dei progetti di Script&Pitch non sono mancati esempi concreti. Ogni progetto, infatti, era accompagnato da una possibile strategia crossmediale ideata su misura da uno dei quattro Audience Designer presenti al TFL. Si parte dal messaggio principale del film, si individua il target potenziale e si escogitano tutte le declinazioni possibili per comunicare quell'idea permettendo al pubblico di interagire. Se il tema è la ricerca di se stessi, si creerà un'applicazione per smartphone in cui ci si fa l'autoritratto; se ci si interroga sull'amore, si aprirà una pagina su Facebook in cui ognuno potrà dire la sua; se il protagonista della storia è un musicista degli anni '30, si inventerà una trasmissione radiofonica da cui ascoltare la musica di quell'epoca.
Di approccio transmediale, invece, si è parlato riguardo a un'altra nuova iniziativa inserita nel programma Script&Pitch di quest'anno: la Writer's Room, un workshop diretto dallo sceneggiatore Gino Ventriglia (foto) insieme all'autore e produttore americano Adam Sigel, orientato alla creazione di un'opera direttamente su più piattaforme. "Nuovi approcci che nascono dall'esigenza di gettare un ponte tra il momento dello sviluppo e quello della distribuzione di un'opera", chiarisce la direttrice del TFL, Savina Neirotti. Sicuramente, un nuovo modo di pensare il cinema: disegnare esperienze attraverso un racconto di cui godere anche fuori la sala cinematografica.
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