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FESTIVAL Italia

Una band sgangherata ne I più grandi di tutti, commedia rock di Carlo Virzì al Torino FF

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"E' da una vita che aspetto di vedere un film italiano su un gruppo musicale, una commedia di fantasia che racconti le disavventure di musicisti spiantati, alle prese con l'utopia del rock'n'roll. In giro non ne ho visti. Quindi, ho deciso di farlo io". Così Carlo Virzì, fratello del più famoso Paolo, si è inventato per il suo secondo lungometraggio (dopo L'estate del mio primo bacio [+leggi anche:
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) una sboccata rock band di provincia, all'apice di un moderato successo negli anni '90, i cui membri oggi si detestano l'un l'altro, ma cui viene data l'occasione di riunirsi e di ritrovare se stessi. Il risultato è I più grandi di tutti [+leggi anche:
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, presentato in concorso al 29mo Torino Film Festival, dolceamara esplorazione di quel sottobosco della musica rock in cui si muovono personaggi ribelli, appassionati ma irrimediabilmente mediocri, e alle prese - passato il momento di gloria - con problemi di soldi e frustrazioni varie.

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Ambientato in una piccola cittadina industriale del litorale toscano, I più grandi di tutti ha come protagonisti i Pluto: Marco Cocci è Mao, cantante scollacciato, oggi barman in un piccolo locale sulla costa; Alessandro Roja è Loris, il rintronato batterista, disoccupato e con un figlio di sette anni più responsabile di lui; Claudia Pandolfi è l'incoerente bassista, si è accasata con un agente immobiliare e vive in una villetta a schiera; Dario Kappa Cappanera è il talentuoso chitarrista, e rimprovera agli ex compagni di band di avergli rovinato la vita. Ludovico (Corrado Fortuna), fan scatenato diventato giornalista musicale, considera i Pluto "i più grandi di tutti" e riunisce la band per girare un documentario. Con qualche ritrosia, i quattro accettano, mossi dai soldi e dalla pietà per questo devoto estimatore, costretto da un incidente su una sedia a rotelle.

A conferma del fatto che a conoscere di persona i propri miti spesso si rimane delusi, i quattro si rivelano litigiosi e con molto poco da dire, del passato non ricordano quasi nulla perché erano sempre troppo "fatti" e oggi non riescono neanche più a mettere due note insieme. Così, la situazione si ribalta e sarà Ludovico a essere mosso da pietà e a fare qualcosa per loro: riportarli sul palco per un ultimo clamoroso concerto. I più grandi di tutti è un film divertente, privo di retorica e autentico (il regista stesso, come gli scombinati protagonisti, ha un lungo passato da musicista rock, quindi sa di cosa parla), prodotto dall'Indiana Production di Gabriele Muccino e la Motorino Amaranto di Paolo Virzì, in collaborazione con Eagle Pictures, che lo distribuirà tra marzo e aprile, e Rai Cinema.

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