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BOX OFFICE Italia

Sale il cinema europeo, scende quello USA. Quota di mercato italiana da record

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I dati definitivi Cinetel presentati questa mattina dai presidenti dell’Anec (associazione nazionale esercenti cinema), Lionello Cerri, dell’Anica, Riccardo Tozzi, dell’Anem (Associazione nazionale esercenti multiplex), Carlo Bernaschi e di Cinetel, Richard Borg (neo eletto presidente coordinatore dei distributori), confermano le previsioni fatte a fine d'anno: il mercato cinematografico nel 2011 ha subito una flessione rispetto al 2010 del 10,03% negli incassi e del 7,92% delle presenze (661.548.824 euro di incasso e 101.323.854 presenze nel 2011). Un calo in linea con quello generale dei consumi, a cui si aggiunge la deludente performance delle commedie uscite in sala a Natale, i cosiddetti cine-panettoni (il calo delle presenze generale nel periodo natalizio è stato del 14,23).

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Si conferma anche la buona notizia, cioè la quota di mercato del cinema italiano che ha raggiunto l'incredibile percentuale del 35,55 (37,51 % se si considerano anche le coproduzioni). "Il cinema italiano è una componente dinamica del mercato: se c’è un’offerta forte di cinema italiano, cresce il volume di incassi. Poi, se l’offerta sparisce, come accade nel lungo periodo estivo che da noi va da aprile ad ottobre, allora gli incassi scendono visibilmente" è il commento di Riccardo Tozzi, presidente Anica. Lionello Cerri è ottimista: "Abbiamo visto un buon prodotto italiano ed europeo alle Giornate di Sorrento e tutto ci fa pensare che abbiamo buone possibilità di avere un 2012 simile al 2010, quando superammo i 110 milioni di spettatori".

A diminuire è soprattutto il cinema USA, che passa dal 60,15 della quota di mercato del 2010 al 48,46% di incassi nell'anno appena trascorso. Il cinema europeo ha il 13,83% (era al 9,74 nel 2010) e assieme a quello italiano e le coproduzioni raggiunge il 49,37% e supera gli USA .Che bella giornata [+leggi anche:
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(foto), distribuito da Medusa, è il film più visto dell'anno, con 43.474.380 euro d'incasso, seguito da Harry Potter e i doni della morte 2 [+leggi anche:
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(Warner), con 22.255.388 euro.

Carlo Bernaschi ipotizza nuove iniziative promozionali come quelle realizzate alla fine degli anni 90. "Dobbiamo pensare ad una storica operazione, ad una Festa che riporti in sala i non spettatori". Richard Borg pone l'accento sulla la lotta alla pirateria e sulle potenzialità del digitale, che può portare maggiore flessibilità nella programmazione soprattutto delle monosale, dando agli spettatori la possibilità di vedere più film.

Riguardo alla crisi, nei giorni scorsi l'ad di Medusa Giampaolo Letta ha lanciato un appello: abbassare i costi "da quelli vivi di produzione ai compensi degli artisti modulandoli in funzione del successo del film. Per Pietro Valsecchi, ad di Taodue, "la miglior medicina è far costare molto poco i nostri film. Il costo del film e il costo del suo lancio sono due cose che, messe insieme, sono la zavorra del nostro cinema. Un film non può costare più di 5-6 milioni".

Scarica tutti i dati Cinetel in formato PDF.

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