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CANNES 2012 Settimana della Critica

God’s Neighbors: violenza e ordine (religioso) nelle strade di Bat-Yam

- L'opera prima dell'israeliano Meni Yaesh ritrae un gruppo di amici che utilizzano la forza per garantire il rispetto dei precetti religiosi

God’s Neigbors [+leggi anche:
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, scritto e diretto dall'israeliano Meni Yaesh, presentato in concorso alla Settimana della Critica e candidato alla Camera d'oro del Festival di Cannes, affronta il complesso e sempre attuale triangolo tematico religione-violenza-sesso.

Yaesh (31 anni), il cui corto Eliko (2008) già raccontava la storia di un giovane diviso tra la religione e le notti edoniste di Tel-Aviv, torna allo stesso scenario suburbano per raccontare la storia di tre amici che non esitano a ricorrere alla violenza per far sì che i loro vicini si comportino secondo l'ordine e la morale del giudaismo più radicale.

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Questa specie di missione terrena che unisce i tre giovani è evidente dalle prime scene del film, tanto splendide quanto contraddittorie: il leader del gruppo, Avi (Roy Assaf), prega nella sua casa, ma pochi minuti dopo fa a botte con un gruppo di giovani che stanno bevendo e ascoltando musica tecno per strada. In questa sua battaglia, è accompagnato dai suoi amici Kobi (Gal Friedman) e Lugassi (Itzik Golan).

Questo comportamento, che a volte sfocia in violenza fisica, altre volte si limita a minacce e insulti, si riproduce per tutto il film con obiettivi diversi: i commercianti che non chiudono per il sabbat, il venditore ambulante di DVD erotici, gli arabi di Giaffa e Miri (Rotem Ziesman-Cohen), una nuova vicina la cui gonna è troppo corta.

Sarà proprio Miri, col suo atto di ribellione, a fare da innesco alla transizione di Avi, che comincia a interrogarsi sul suo comportamento e quello del gruppo. Tuttavia, Yaesh ritrae questo possibile cambiamento del suo protagonista con finezza e senza scadere nella formula poco credibile dell'amore puro che porta alla redenzione; soprattutto perché l'amore non è al centro della pellicola.

Tra una rissa e l'altra, l'idea che passa è che questa violenza quotidiana non è altro che una sublimazione della frustrazione sessuale dei personaggi; una frustrazione manipolata e radicata in un contesto asfissiante dove la religione, nella sua versione fanatica ma socialmente accettata, è un cammino da cui è difficile fuggire.

God’s Neighbors, coprodotto da Israele (Transfax) e Francia (Bizibi) in collaborazione con l'Israel Film Fund, è stato girato in meno di un mese e fa parte del catalogo della parigina Rezo World Sales.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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