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LOCARNO 2012

Cinema trasversale per un festival senza frontiere

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- Annunciato il programma del 65mo Festival internazionale del film di Locarno, che vede un ritorno in forze del cinema americano indipendente nelle sezioni competitive

Lo ha annunciato senza mezzi termini: la 65ma edizione del Festival internazionale del film di Locarno, che si svolgerà dall'1 al 10 agosto, sarà "un'avventura". Pronunciata dal francese Olivier Père (leggi l’intervista), che dirige la manifestazione da tre anni, la definizione ha un significato particolare. L'avventura in questione è innanzitutto cinefila. Consiste nella scoperta di nuovi autori ma anche, e forse soprattutto, di nuovi modi di raccontare una storia sul grande schermo. "Molte opere che abbiamo selezionato mi muovono al confine tra i generi", osserva Père. "Accanto a narrazioni più classiche, si troveranno esperimenti cinematografici e documentari dal tono molto libero".

Dunque, una Competizione internazionale dalla fisionomia molto aperta. Tranne qualche nome familiare – come l'enfant terrible del cinema francese Jean-Claude Brisseau, che torna con La fille de nulle part, il documentarista canado-svizzero Peter Mettler, che mostrerà il suo attesissimo The End of Time, e Nicolas Pereda, visto nel 2010 alla Mostra di Venezia e selezionato con Los Mejores Temas –, gran parte del contingente schierato resta ampiamente sconosciuto sotto le nostre latitudini. Conseguenza, questa, anche del ritorno in forze del cinema indipendente americano a Locarno. Paradossalmente poco distribuiti e spesso dimenticati nei grandi appuntamenti internazionali, i film USA la fanno da padroni nella Competizione con sei titoli in lizza: Compliance di Craig Zobel, Jack and Diane di Bradley Rust Gray, Somebody Up There Likes Me di Bob Byington, Starlet di Sean Baker e, in una certa misura, le coproduzioni Leviathan di Lucien Castaing-Tayloret Verena Paravel e Museum Hours di Jem Cohen.

Anche la Svizzera è presente. Oltre a The End of Time, un altro film elvetico concorre nella sezione principale: Image Problem, primo lungometraggio documentario di Simon Baumann e Andreas Pfiffner. Si potranno inoltre scoprire l'attesissimo Nachtlärm di Christoph Schaub, Das Missen Massaker di Michael Steiner e More than Honey di Markus Imhoof sulla Piazza Grande, la cui programmazione offre tante sorprese interessanti. Tanto per citarne qualcuna, Wrong, il nuovo film di Quentin "Rubber" Dupieux, Magic Mike di Steven Soderbergh, Motorway di Soi Cheang (una produzione di Johnnie To selezionata nell'ambito dell'omaggio che il festival rende a quest'ultimo) e The Sweeney del turbolento Nick Love.

A tutto ciò si aggiunge una retrospettiva – completa, ad eccezione di un film ormai invisibile – su Otto Preminger, una sezione Cineasti del presente arricchita da un nuovo premio, un concorso di cortometraggi rivisto e ampliato, un Pardo d'onore a Leos Carax, un Excellence Award a Charlotte Rampling e un Premio Raimondo Rezzonico del Miglior produttore indipendente ad Arnon Milchan, che ha lavorato con Sergio Leone, Martin Scorsese e Terry Gilliam.

(Tradotto dal francese)

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