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PRODUZIONE Islanda

L’anno migliore per girare film americani… in Islanda

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- Una grande produzione statunitense dopo l’altra in un piccolo paese con 319.575 abitanti, che rimborsa il 20% dei costi e ha anche altri benefici

Dal mese scorso (luglio), il regista americano Darren Aronofsky ha iniziato a girare il suo sesto film, Noah, in location in Islanda. La produzione da 130 milioni di dollari di Disruption Entertainment, New Regency Pictures e Protozoa Pictures racconta la storia biblica dell’Arca di Noé, con Russell Crowe (in foto), Emma Watson, Logan Lerman, Jennifer Connelly e Anthony Hopkins.

Noah prende il posto di Oblivion: il film d’avventura fantascientifica dello statunitense Joseph Kosinski vede Tom Cruise nel ruolo di un veterano mandato in un lontano pianeta per distruggere i resti di una razza aliena, e ha nel cast Morgan Freeman ed il danese Nikolaj Coster-Waldau.

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Il piccolo paese nordeuropeo, posto tra Atlantico settentrionale e Oceani Artici, ha una popolazione di 319.575 abitanti, e il 2012 sta per diventare l’anno più importante di sempre per le produzioni internazionali, secondo il film commissioner Einar Hansen Tomasson, Responsabile di Film in Iceland, che promuove l’isola e le sue location con incentivi fiscali del 20% per i produttori stranieri.

"L’incentivo del 20%, che restituisce il 20% dei costi di produzione spesi in Islanda, è ovviamente una ragione importante per spingere i produttori internazionali a girare qui, ma ce ne sono altre: la grande varietà di panorami nel raggio di una-due ore, troupe locali molto preparate e una valuta debole.

"Qui, a breve distanza, trovi spiagge di sabbia nera, deserti neri, grotte, vallate verdi, montagne sulfuree, nevi, ghiacciai, cascate e laghi. Per questo l’Islanda può diventare i Poli, l’Alaska, la Groenlandia, la Russia, la Siberia, il Minnesota, Iwo Jima, l’Himalaya, aggiungendo anche le magiche terre immaginarie del futuro".

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(Tradotto dall'inglese)

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