A Venezia si discute di strategie europee per il cinema
- André Lange, dell’Osservatorio Europeo dell’Eudiovisivo, ha presentato i dati del 2011 nei 4 Paesi maggiori, che non sono confortanti per l'Italia
"Sono cifre che non ci sorprendono. Ma il confronto sfavorevole con i dati del resto dell’Europa, deve spingerci a intervenire velocemente sia a livello comunitario che nazionale”. È quanto ha dichiarato Nicola Borrelli, direttore generale cinema del MiBAC, a conclusione del convegno “Strategie europee per il cinema” svoltosi ieri alla Mostra del Cinema di Venezia su iniziativa di ANICA e ANEC.
I dati presentati da André Lange (foto), dell’Osservatorio Europeo dell’Eudiovisivo, registrano 111 milioni di biglietti staccati nelle sale italiane nel 2011, a fronte dei 216,6 milioni della Francia, i 171,6 della Gran Bretagna e i 129,6 della Germania. Se risulta positiva per l’Italia la quota di mercato dei film nazionali che nel 2011 ha raggiunto il 41,7% superando il 37,8% della Francia, è certamente sfavorevole il confronto sui finanziamenti pubblici: le risorse investite nel settore nel 2011 dalle amministrazioni statali e regionali italiane sono state pari a 185,8 milioni di euro, mentre in Germania hanno toccato i 344,1 milioni, in Gran Bretagna i 365,9 milioni e in Francia i 632,9 milioni.
Basso è anche l’investimento italiano complessivo nella produzione che si ferma nel 2011 a 423 milioni di euro, mentre in Francia raggiunge i 1389 milioni e in Gran Bretagna e 1466 milioni. Alto in Italia è il numero di film prodotti, 146 nel 2011, che supera di gran lunga quello dei tedeschi (92) e degli inglesi (90) ma molti di questi titoli sono a basso budget e non hanno mai raggiunto la distribuzione.
Silvia Costa, membro della Commissione cultura del Parlamento Europeo e relatrice di Europa Creativa 2014/2020 - il nuovo programma che sosterrà il cinema europeo e i settori culturali e creativi - ha affermato che si batterà in Parlamento perché la cultura sia riconosciuta in tutta la sua importanza per dare un segnale di controtendenza dopo l’epoca dei tagli. Ma per Riccardo Tozzi, presidente ANICA, Europa Creativa ha uno stanziamento modesto per tutto il continente: "l’Europa è un territorio straordinario di produzione di contenuti, dovrebbe stanziare ingenti fondi per la loro produzione e diffusione".
Il presidente degli esercenti dell’ANEC, Lionello Cerri, si aspetta dall’Unione Europea, attraverso Comunicazione Cinema ed Europa Creativa “un progetto che destini risorse anche alle sale perché crescano i servizi al pubblico in quantità e diversità”.
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