11/09/2012 - "Aspettiamo con una certa suspense", ha commentato Peter Engel di Zentropa Real, che ancora non ha ricevuto nessuna reazione ufficiale dalla Liberia al documentario The Ambassador

Il produttore Peter Engel della danese Zentropa Entertainments non fa una piega alla richiesta della Presidente liberiana Ellen Johnson Sirleaf di estradizione del regista danese Mads Brügger (in foto), che aveva utilizzato volontariamente un falso titolo diplomatico per girare il suo premiato documentario The Ambassador (2011) in Liberia.

"Cortzen è un impostore e un criminale e lo perseguiremo, lo porteremo qui per le procedure legali con ogni mezzo", ha dichiarato Sirleaf a Frontpage Africa, aggiungendo di voler perseguire "i servizi di consulenza che vendono documenti a nome della Liberia e degli altri Stati africani ".

Nel film, Brügger utilizza un passaporto diplomatico (da Console Generale e Ambasciatore della Repubblica Centrafricana) comprato per 150.000 dollari, e dichiara di essere stato nella ex colonia francese per aprire una fabbrica di fiammiferi realizzati dai pigmei, mentre tutti pensano stia cercando diamanti.

"E comunque né il Ministero degli Esteri danese né il regista né noi abbiamo avuto notizie dalla Liberia, a ormai più di sei settimane da che il Ministero dell’Informazione, del Turismo e della Cultura ha annunciato di voler adire a vie legali. Siamo in attesa", ha commentato Engel.

Nel frattempo la National Press Association liberiana ha invitato le autorità locali a incoraggiare la partecipazione dei cittadini liberiani contro la frode invece di demonizzare Brügger "per allontanare i sospetti che si tratti solo di tattiche ingannevoli per distogliere l’attenzione dai crimini veri".

Di recente (29 agosto) Toga Gayewea McIntosh, ex-Ministro degli Esteri della Liberia, che Brügger dice essere coinvolto, ha ufficializzato un comunicato stampa nel quale si proclama innocente. "Sono le poche cose che devo dire sull’argomento", ha dichiarato.

(Tradotto dall'inglese)