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NAMUR 2012

Au nom du fils: nel nome della madre, del figlio e dello spirito maledetto

di 

- Vincent Lannoo realizza una commedia iconoclasta e ricca di citazioni con protagonista una madre vendicativa in crisi di fede

Mentre la sua opera precedente (Little Glory [+leggi anche:
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scheda film
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) è appena uscita nelle sale belghe e mentre sta già lavorando al suo prossimo film (Les Ames de papier, una commedia sentimentale con Nicolas Bedos e Laura Smet), Vincent Lannoo ha presentato al FIFF il suo nuovo lungometraggio, Au nom du fils. Fedele alla sua linea di condotta imprevedibile, Lannoo ci regala un film collegiale ma efficace, che comincia come una commedia di Etienne Chatilliez, prosegue come un film di Tarantino e finisce come un western di Clint Eastwood (ma con meno uomini).

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Elisabeth ha tutto per essere felice, o così le pare. Una famiglia affettuosa ed esemplare, un ruolo attivo e apprezzato in seno alla comunità e soprattutto una fede incrollabile. Quando la parrocchia si ritrova a stringere la cinghia per far fronte ai propri costi operativi, Elisabeth accoglie nella sua casa padre Achille. La frequentazione quotidiana con quest'uomo di chiesa dovrebbe contribuire ad elevare moralmente e spiritualmente la piccola famiglia. E invece… Si sente l'arrivo del lupo cattivo ancor prima che la trama prenda forma. Si parla di chiesa, quindi si parlerà di pedofilia. Se la prova risulta (talvolta) un po' facile, Lannoo riesce tuttavia a fare un suo percorso: accompagnare questa donna devota non tanto nella sua discesa agli inferi, quanto verso il mondo reale, con la crisi di fede che ne deriva.

Elisabeth, assalita da ogni parte da morti violente, preti dai costumi deviati, vescovi con fede ma senza legge se non quella del silenzio, si trasforma in madre vendicativa, determinata a vendicare i suoi defunti, a costo di seminare altra morte al suo passaggio. Lannoo non arretra dinanzi a litri di sangue, scherza con le parole del Vangelo, bestemmia con gioia e si diverte a fare di questa perfetta madre di famiglia una duellante maldestra, che scatena suo malgrado una guerra di religione. Un film divertente, iconoclasta, realizzato con pochi soldi, ma con una fede nel cinema che rende l'insieme fresco e vibrante.

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