Il volto di un'altra, il funny horror di Pappi Corsicato
- Il regista napoletano torna quattro anni dopo Il seme della discordia con una commedia sulla chirurgia plastica interpretata da Laura Chiatti e Alessandro Preziosi, in concorso a Roma
Il film comincia con quella che sembra una danza di fantasmi in un bosco fatato. A ben guardare, però, la scena assume contorni da La notte dei morti viventi. Il volto di un'altra [+leggi anche:
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scheda film] di Pappi Corsicato, secondo film italiano in concorso al Festival internazionale del film di Roma (9-17 novembre), entra immediatamente nel vivo: gente fasciata da capo a piedi si aggira per il sentiero che conduce alla clinica di bellezza Belle Vie. Sono i pazienti reduci da interventi estetici: c'è chi ha il naso bendato, chi il seno stretto nelle fasciature post-operatorie e chi le palpebre livide. Sembrano mummie. Li ritroviamo poi nei corridoi della clinica, figure grottesche e saltellanti, uomini e donne, sempre fasciatissimi, palesemente felici di essersi fatti il ritocchino.
Con questa carrellata macabra, Corsicato centra l'obiettivo di regalare allo spettatore un'immagine forte. Quello che viene dopo, e che gira intorno a questi martiri della perfezione, è una commedia ironica sull'essere e l'apparire, la chirurgia plastica e la spettacolarizzazione della cronaca, densa di riferimenti e citazioni (Almodóvar, fratelli Coen, Billy Wilder, per dirne alcuni) e con una fotografia patinata e surreale (la firma Italo Petriccione, fedele collaboratore di Gabriele Salvatores). Eppure c'è qualcosa che non va.
Bella (Laura Chiatti) è l'attraente conduttrice di uno show televisivo sulla chirurgia estetica, lo stesso dove suo marito chirurgo plastico (Alessandro Preziosi) opera in diretta. Viene licenziata: gli ascolti sono in calo, il pubblico è stanco di vedere la sua faccia. Di ritorno verso casa, ha un incidente in auto che la lascia sfigurata. Bella decide così di farsi ricostruire dal marito un volto nuovo e riconquistare l'amore del suo pubblico. La notizia desta curiosità ed eccitazione, la gente e i media cominciano ad accamparsi davanti alla clinica dove la showgirl è ricoverata. E' proprio questa clinica, situata tra le montagne incontaminate del Sud Tirolo, a fare da scenario a situazioni e personaggi paradossali, tra cui una suora corruttibile e ossessionata dalle purghe (Iaia Forte, attrice feticcio di Corsicato) e un addetto alla manutenzione con velleità canore e rivoluzionarie (Lino Guanciale, già visto in questa edizione del festival nel film di Susanna Nicchiarelli).
Corsicato non risparmia irriverenza e visionarietà. Ci si chiede però come sarebbe stato se a interpretare la diabolica coppia di marito e moglie fossero stati attori meno giovani e belli. ''Ho scritto la sceneggiatura pensando a una protagonista più matura", ha rivelato il regista, "poi ho pensato che una donna giovane e bella che vuole rifarsi fosse più divertente. Alessandro Preziosi è perfetto nel ruolo del dottore: volevo che fosse ancora più bello dei suoi pazienti". Bellezza o meno, protagonisti maggiormente espressivi e con qualche sfumatura in più avrebbero giovato al film. Se c'è qualcosa che non va, nella pellicola di Corsicato, sono proprio loro.
Prodotto da Tilde Corsi e Gianni Romoli in collaborazione con Rai Cinema, Il volto di un'altra esce a febbraio 2013 con Officine UBU.
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