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INDUSTRIA Francia

I crediti d'imposta tornano ad attirare le produzioni in Francia

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- La Francia torna ad essere una location attraente per i film nazionali e internazionali grazie all'innalzamento del tetto dei crediti d'imposta

Regalo di Natale anticipato per i produttori francesi e per i loro omologhi stranieri che intendono girare in Francia: l'Assemblea Nazionale ha innalzato in maniera significativa il tetto dei crediti d'imposta (sul 20% delle spese affrontate). Per le opere francesi passa da 1 a 4 M€, mentre il credito d'imposta internazionale sale da 4 a 10 M€. I deputati hanno anche allargato il campo delle spese ammissibili.

La Ficam (Federazione delle Industrie del Cinema, dell'Audiovisivo e del Multimedia) si è congratulata per questa decisione destinata a contrastare la tendenza alla delocalizzazione delle riprese di film francesi (il 40% della produzione 2012 e fino al 70% per i lungometraggi di oltre 10 M€ di budget - leggi la news) e a rafforzare l'attrattiva del territorio francese per le produzioni internazionali. La Francia intercetta attualmente solo il 3% delle riprese internazionali in Europa, giacché altri paesi del Vecchio Continente dispongono di incentivi fiscali molto più vantaggiosi. Secondo le stime, un euro di credito d'imposta equivale a sette euro iniettati nell'economia francese, senza dimenticare l'impatto positivo per l'occupazione e per la buona salute di studios come la nuova Cité du Cinéma (leggi l’articolo).

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Cattive notizie invece per le sale, che vedranno l'IVA sulle entrate passare nel 2014 dal 7% al 10%. Un aumento che ha scandalizzato tutte le organizzazioni professionali del cinema francese, giacché la settima arte diventerebbe l'unica attività culturale a non beneficiare della riduzione dell'IVA (5%).

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(Tradotto dal francese)

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