Hollywood si inchina all'Europa
- Chicago a parte (6 statuette), è il Vecchio Continente a festeggiare: con Polanski, miglior regia, Almodovar, miglior sceneggiatura, il tedesco Nowhere in Africa, miglior film straniero
I venti di guerra che avevano spazzato via il tappeto rosso alla vigilia non hanno impedito il regolare svolgimento della cerimonia degli Oscar in un Kodak Theatre gremito in ogni ordine di posto. Una serata relativamente sottotono e dai tempi meno dilatati del solito, tra defezioni annunciate, fischi e severi rimproveri. Come quello di Michael Moore vincitore dell'Oscar come Miglior documentario, che considerando provocatorio il tentativo di festeggiare ad ogni costo, ha pronunciato dure parole contro il conflitto voluto da “un presidente fittizio come la realtà che stiamo vivendo”. Ma con il meritato Oscar come Miglior regia assegnato a Roman Polanski per Il Pianista [+leggi anche:
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scheda film] i membri dell’Accademy hanno lanciato un personale, ma altrettanto forte e significativo, messaggio di Pace.
Sebbene in questa 75ma edizione degli Accademy Awards il musical di Rob Marshall, Chicago, abbia giocato la parte del leone, vincendo 6 statuette, tra cui quella per il Miglior film, anche l'Europa non ha mancato di ricevere riconoscimenti importanti.
Primo fra tutti il premio come Miglior film straniero, attribuito al tedesco Nowhere in Africa [+leggi anche:
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scheda film] di Caroline Link, che ha sbaragliato il super favorito L’uomo senza passato [+leggi anche:
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scheda film] di Aki Kaurismaki. Ancora di sapore europeo la vittoria di Pedro Almodovar con l'Oscar per la Miglior Sceneggiatura originale, e de Il pianista per la Migliore sceneggiatura non originale, mentre nella agguerrita lotta per la Migliore attrice non protagonista, la straordinaria interpretazione della gallese Catherine Zeta-Jones in Chicago ha polverizzato avversarie del vigore di Julianne Moore, Kathy Bates e Meryl Streep.
Tra gli autorevoli rivali per il Miglior attore è uscito vincitore Adrien Brody, protagonista del film di Polanski, anche lui con immancabili parole contro la disumanità della guerra, tra lacrime e ringraziamenti.
Grandi delusi della serata Martin Scorsese, tornato a casa senza neppure una statuetta nonostante le 10 candidature di Gangs of New York, seguito da Stephen Daldry, che con The Hours si è accaparrato un solo premio (quello a Nicole Kidman come migliore attrice protagonista), e infine il neozelandese Peter Jackson anche quest’anno premiato per le qualità tecniche, con due statuette per gli effetti sonori e gli effetti speciali del secondo capitolo de Il Signore degli Anelli.
TUTTI I VINCITORI (IN ROSSO GLI EUROPEI)
Miglior film
Chicago
Regia
Roman Polanski
(Il
pianista)
Attore protagonista
Adrien Brody (Il
pianista)
Attrice protagonista
Nicole Kidman (The
Hours)
Attore non protagonista
Chris Cooper (Il ladro di orchidee)
Attrice non protagonista
Catherine Zeta-Jones (Chicago)
Sceneggiatura non originale
Il
pianista
(Ronald Harwood)
Sceneggiatura originale
Parla
con lei
(Pedro Almodóvar)
Film in lingua straniera
Nowhere in Africa [+leggi anche:
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scheda film]
di Caroline Link (Germania)
Fotografia
Road to Perdition
Scenografia
Chicago
Costumi
Chicago
Montaggio
Chicago
Make-up
Frida
Colonna sonora
Frida
Canzone
8 Mile (Lose Yourself di Eminem)
Film d'animazione
Spirited Away
Suono
Chicago
Effetti speciali visivi
Il signore degli anelli - Le due torri
Spider-Man
Effetti speciali sonori
Il signore degli anelli - Le due torri
Cortometraggio
Der er en yndig mand (DN)
Cortometraggio animato
The Chubbchubbs
Film documentario
Bowling For Columbine
Documentario
Twin Towers