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INDUSTRIA Europa

L'Europa sarà più Creativa

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- Approvato in commissione Cultura il nuovo programma per i settori culturali e creativi nell'ambito del quadro finanziario pluriennale 2014-2020.

Il programma Europa Creativa è stato approvato in Commissione Cultura del Parlamento europeo con 22 voti a favore su 24. 

Per la relatrice del dossier, Silvia Costa, con questo voto quasi unanime si riconosce «l’importanza strategica del settore culturale. Una risposta concreta e importante per il settore, che contribuisce al Pil dell’Unione per il 5%, e dà lavoro al 3,8% dei cittadini europei».

Fra le novità del programma c’è la più precisa definizione e la maggiore autonomia del settore creativo/culturale e di quello audiovisivo, istituiti come Programma Cultura e Programma Media.

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Nel Programma Cultura è stato ripristinato il sostegno ai festival, migliorate le misure a supporto della mobilità degli artisti e delle opere e valorizzato il ruolo della formazione delle competenze e dell'alfabetizzazione mediatica e digitale. Insieme alla nuova misura del sottotitolaggio per le opere audiovisive, Media prevede l’accompagnamento del processo di digitalizzazione nel settore audiovisivo, sia per sostenere la distribuzione nelle sale, sia a favore dello sviluppo di nuove piattaforme on line.

«Pur valorizzando la novità di un approccio più integrato e trasversale del programma quadro Europa Creativa - spiega Silvia Costa - abbiamo voluto mantenere e consolidare il marchio Media conosciuto e apprezzato dagli operatori negli ultimi 20 anni».

Per Marco Scurria, «al di là del contributo evidente al Pil, il settore ha indubbie ricadute positive anche sul turismo ed è destinato a svolgere un ruolo essenziale nella promozione dello spirito imprenditoriale. Il bilancio preposto è di 1,8 miliardi di euro per il periodo 2014-2020, con un aumento del 37% rispetto agli attuali livelli di spesa».

Focalizzandosi sulle esigenze dei settori culturali e creativi nell'ottica del superamento delle frontiere nazionali e con enfasi sulla promozione della diversità culturale e linguistica, sottolinea Scurria, «il programma integrerà altri programmi Ue, come il sostegno dei fondi strutturali agli investimenti nei settori culturali e creativi, il restauro del patrimonio, le infrastrutture e i servizi culturali, i fondi per la digitalizzazione del patrimonio culturale e gli strumenti nel campo delle relazioni esterne».

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