Diego Star, temi sociali e vicende umane
- Il debutto di Frédérick Pelletier presentato in prima mondiale nella sezione Bright Future dell’International Film Festival Rotterdam
Diego Star, esordio del canadese Frédérick Pelletier, è stato presentato in prima mondiale nella sezione Bright Future dell’International Film Festival Rotterdam. Il film unisce il dramma sociale realista e una storia di relazioni umane, e racconta le vicende di due sconosciuti che si ritrovano insieme in circostanze sfortunate.
Traoré (Issaka Sawadogo, l’anno scorso a Rotterdam con The Invader [+leggi anche:
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scheda film] di Nicolas Provost) è un meccanico della Costa d’Avorio che lavora da 18 anni sull’omonima nave da cargo russa. La nave è ferma sul fiume San Lorenzo, in Quebec, per un problema al motore, e le autorità fluviali stanno per avviare un’indagine sull’incidente. Il motore si è rotto perché la compagnia ha deciso di risparmiare evitando i controlli annuali, e i pistoni logori non sono stati sostituiti. Per evitare multe, il capitano dice all’equipaggio di tenere la bocca chiusa e di dare la colpa all’errore umano — in cambio, avranno gli stipendi che attendono da due mesi.
Mentre la nave è sotto indagine, la compagnia ospita l’equipaggio a terra, e Traoré si ritrova da Fanny (Chloé Bourgeois, di Everything Is Fine di Yves Christian Fournier), giovane madre single in difficoltà che lavora nel caffè del cantiere navale. La donna è inizialmente fredda e diffidente, ma Traoré, che ha il doppio dei suoi anni e tre bambini, entra in confidenza col figlio e la tranquillizza, tanto che presto diventano amici. Traoré ha però deciso di dire ai canadesi la verità sul motore, e viene sospeso dal lavoro, perdendo anche lo stipendio e i soldi dell’affitto che la compagnia paga a Fanny per l’alloggio.
Diego Star parla del tema, molto attuale, del capitalismo, della corruzione e delle posizioni umilianti per l’uomo comune (il “99%”), ma ha al centro una storia umana su due sconosciuti uniti da circostanze spiacevoli. L’approccio di Pelletier ha successo per questo: il film non giudica e non condanna, ma esplora una delle possibili situazioni create dalla situazione socio-politica globale. Traoré e Fanny mostrano i loro lati migliori e peggiori, senza che il film prenda mai un atteggiamento moralista o abbia pietà o giudizi sui personaggi.
La scelta degli attori giusti è ovviamente fondamentale per questo film, e il direttore casting di Diego Star ha fatto un lavoro eccellente. Sawadogo è un Traoré stabile ma sentimentale, e quando inizia a crollare, emerge una intensità tutta africana. Bourgeois è allo stesso modo discreta nel ruolo di una ‘party girl’ costretta a cambiare vita quando non era ancora pronta, e che porta sempre nei suoi occhi scuri e nelle labbra strette una silenziosa amarezza.
Il direttore della fotografia Philippe Roy contrasta il bianco del Quebec innevato con i cupi interni della nave e delle stanze male illuminate senza accentuare il simbolismo. Ma il vero merito per la naturalezza con cui si svolgono gli eventi e per il lento crescere della tensione, fino al climax, va alla montatrice Marie-Hélène Dozo, nota per il suo lavoro con i Fratelli Dardenne e Mahamat-Saleh Haroun.
Diego Star è una co-produzione tra la canadese Metafilms inc. e la belga Man’s Films Productions. La losangelina FiGa Films detiene i diritti internazionali.
(Tradotto dall'inglese)
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