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INDUSTRIA Spagna

Il settore dell’animazione crescerà in media del 19% nei prossimi cinque anni

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- La grande capacità di internazionalizzazione e l'investimento in ricerca e sviluppo sono le grandi virtù di un settore i cui punti deboli sono la scarsezza di capitale umano formato e la fuga di talenti

L’animazione prodotta in Spagna, sia per il cinema che per la tv e altri canali, si è rivelata nel 2012 uno dei principali motori del settore audiovisivo. Secondo lo studio realizzato dalla società di consulenza Rooter su incarico di Diboos (la federazione delle associazioni di produttori di animazione) pubblicato con il titolo Libro bianco dell’animazione 2012, il settore prevede di aumentare la sua fatturazione nei prossimi cinque anni a un ritmo medio del 19% annuale, fino a toccare 879 milioni di euro nel 2017 (in confronto ai 306 del 2011).

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L’impatto complessivo dell’animazione sull’economia spagnola è di 729 milioni di euro e oltre 5 000 impieghi diretti (sommando gli indiretti si raggiungono gli 8 599). Secondo le previsioni di crescita, la cifra totale di posti di lavoro aumenterà fino a 21 000 nel 2017.

Il cinema d’animazione di produzione spagnola si caratterizza per la sua grande capacità di internazionalizzazione. Il 62% dei produttori di animazione esportano i loro contenuti all’estero e ottengono da esso tra il 38% e il 70% dei suoi ingressi. Altra caratteristica di questa proiezione verso l’estero è il gran numero di coproduzioni realizzate, che ammonta al 70%, principalmente con paesi dell’Unione europea.

Esempi di questa forte internazionalizzazione sono il lungometraggio Las aventuras de Tadeo Jones [+leggi anche:
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(foto - venduto in 35 paesi, tra cui la Cina) o le serie Pocoyó (presente in più di 150 paesi) e Jelly Jamm (in 165).

Inoltre, l’animazione spicca per il forte investimento in ricerca e sviluppo. Il 67% delle imprese vi dedicano tra il 12% e il 30% della loro forza lavoro, contro la media delle imprese spagnole, che è del 2%.

Le notizie, però, non sono tutte buone. Il più grande neo dell’animazione è la formazione. Secondo lo studio, c’è un’evidente scarsezza di capitale umano formato, causata in parte dalla mancanza di formazione pubblica regolamentata, il che provoca una considerevole fuga di talenti.

E’ possibile scaricare il Libro bianco dell’animazione 2012 qui.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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