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BERLINALE 2013 Norvegia

Cinque co-produzioni norvegesi alla Berlinale

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- Con 2.7 milioni di euro per le co-produzioni e 1.5 milioni per l’internazionalizzazione del cinema norvegese, il Norwegian Film Institute aumenta il suo impegno estero per la promozione del cinema locale

Dalla sigla della Convenzione Europea sulla Co-Produzione Cinematografica nel 2009, per i produttori norvegesi è diventato più semplice co-produrre con altri paesi, e per i produttori stranieri co-produrre con la Norvegia.

Il numero di co-produzioni è cresciuto considerevolmente, supportato sempre da Norwegian Film Institute, che ha aumentato i suoi fondi per le co-produzioni (quest’anno a 2.7 milioni di euro) — e cinque recenti risultati saranno proiettati nel programma ufficiale del Festival di Berlino di quest’anno (7-17 febbraio):

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La co-produzione danese The Act of Killing [+leggi anche:
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 dello statunitense/britannico Joshua Oppenheimer (in foto), vincitore del CPH:DOX-Copenhagen International Documentary Film Festival 2012 — sui capi degli squadroni della morte indonesiani che rimettono in scena gli omicidi di massa per il cinema. (Panorama)

Il documentario TPB AFK: The Pirate Bay Away from Keyboard [+leggi anche:
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dello svedese Simon Klose, in uscita in Svezia (8 febbraio) — la storia, vista dall’interno, di come un hacker attivista abbia costruito The Pirate Bay, maggior sito di file-sharing di internet, minacciato di sanzioni addirittura dalla Casa Bianca. (Panorama)

Deshora [+leggi anche:
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dell’argentina Barbara Satasola-Day, dramma su un piccolo villaggio dell’Argentina nord-occidentale, dove la vita quotidiana di una coppia sposata, Ernesto ed Helena, cambia radicalmente quando il cugino di Helena, Joaquin, appena uscito da una comunità per tossicodipendenti, va a stare con loro: tra i due uomini nascerà un’attrazione.(Panorama)

Il documentario Char – The No Man’s Island dell’indiano Sourav Sarangi, sull’isola emersa nel fiume ai confini tra India e Bangladesh, dopo che le acque hanno distrutto le case di un piccolo villaggio. Il film descrive la lotta per la sopravvivenza, anche attraverso il contrabbando. (Forum)

Mercy [+leggi anche:
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intervista: Matthias Glasner
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del tedesco Matthias Glasner, in concorso a Berlino l’anno scorso, è un dramma su una coppia tedesca sposata che si trasferisce col figlio ad Hammerfest, in Norvegia — la città più a nord del mondo — nella speranza di una vita migliore. (German Cinema – Lola@Berlinale).

Dia Deshora che Char – The No Man’s Island sono stati supportati da Sørfond-Fondo Cinematografico della Norvegia Meridionale, finanziato dal Ministero degli Esteri norvegese, che lo scorso anno ha contribuito al completamento di sette film dai paesi del sud. Film Commission Norway (parte dell’Institute) e cinque altri fondi regionali sono coinvolti nelle co-produzioni internazionali.

Con un’allocazione record di 1.5 milioni di euro per l’internazionalizzazione del cinema norvegese, l’Institute continuerà a rafforzare il supporto e le vendite di prodotti locali a festival e mercati internazionali. “Di recente abbiamo iniziato a supportare il profilo delle serie tv norvegesi all’estero, e abbiamo grandi ambizioni per l’impegno continuo di branding del cinema norvegese”, ha commentato il Direttore Esecutivo Stine Helgeland, del Dipartimento Promozione Relazioni Istituzionali dell’Institute.

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(Tradotto dall'inglese)

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