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BERLINALE 2013 Special Gala / Italia

La migliore offerta: niente di meglio

di 

- Dopo aver conquistato milioni di spettatori italiani, il nuovo film di Tornatore porta a Berlino la sua eleganza e il suo tocco meraviglioso

Milioni di italiani l’hanno potuto constatare fin dal mese di gennaio, il pubblico del Festival di Berlino ne ha appena avuto il piacere: ogni film che scrive e dirige Giuseppe Tornatore è un piccolo gioiello. La migliore offerta [+leggi anche:
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non fa eccezione. Se si divide l’opera del regista premio Oscar in due categorie, i racconti siciliani vernacolari e viscerali da una parte, e le avventure anglofone piene di sensibilità artistica e di meraviglia dall’altra, è a questa seconda vena che va ricondotto quest’ultimo film.

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La migliore offerta racconta la storia d’amore inaspettata tra un battitore d’aste ricco, famoso, estremamente raffinato e che indossa sempre i guanti, di nome Virgil Oldman (Geoffrey Rush), e una cliente segreta e agorafobica che vuole farsi stimare il contenuto della sua ampia villa di famiglia. Per lungo tempo, mentre scopre i tesori inattesi che riserva la collezione di Claire (Sylvia Hoeks), non conosce di lei che la sua giovane voce e la sua audacia, da cui è fin da subito rapito. Mentre continua a smascherare le contraffazioni storiche (e quindi un po’ autentiche) di una delle poche falsarie che esistano e ad acquistare per sé i più bei ritratti femminili del mondo con l’aiuto dell’intermediario Billy (Donald Sutherland), pittore mediocre e suo buon amico, Virgil segue i consigli di un altro amico tombeur de femmes ed esperto in ogni genere di meccanismi (Jim Sturgess) per attirare Claire dall’altra parte della parete dipinta dietro la quale si rifugia dall’età di quindici anni. Tra i due eruditi solitari, nascono sentimenti delicati che nessuno dei due aveva mai provato.

Il carattere fantastico del racconto è rafforzato dalle inquadrature superbamente poetiche in cui Tornatore eccelle: il pennello della tintura che sembra maneggiato da un pittore, la candela solitaria che il vecchio dandy lascia consumare sulla torta, il pannello bianco su cui è disposta la sua collezione di guanti di pelle… Come spesso accade con il regista, l’estetica della ripetizione è sempre illuminata da un bagliore singolare, il riflesso brillante di una pupilla, ad esempio. Entrambi gli elementi sono magistralmente combinati nella stanza segreta della casa d’aste, bella quanto una serie di baci infuocati al termine di una delle dichiarazioni d’amore più sconvolgenti mai formulate al cinema. Lì, i penetranti sguardi femminili di una serie di ritratti d’autore che valgono milioni di euro sono offerti a lui soltanto. Ogni tanto si scorge anche, tra le gambe di una statua o attraverso un minuto orifizio, un occhio che spia discretamente. Bisogna tenere gli occhi ben aperti in La migliore offerta, e come direbbe Resnais, non avete ancora visto niente!

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(Tradotto dal francese)

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