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BERLINALE 2013 Fuori concorso / Germania / Svizzera / Portogallo

Jeremy Irons insegue il Coniglio bianco in Night Train to Lisbon

di 

- Bille August intreccia fra loro diversi "misteri di Lisbona"

Il regista danese Bille August, premiato due volte a Cannes e per due film a Berlino, torna quest’anno nella capitale tedesca fuori concorso per presentare la coproduzione tedesco-svizzero-lusitana Night Train to Lisbon [+leggi anche:
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, il cui intreccio sfila come una serie vagoni, senza sosta, in stazione.

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Il titolo è però ingannevole: il tragitto che annuncia lo si fa in un lampo, e tutta l’azione si svolge a Lisbona. Anche l'incipit può sviare: il solitario professore Raimund Gregorius (Jeremy Irons) impedisce a una giovane donna con un cappotto rosso di gettarsi dal ponte di Berna per vederla, qualche istante dopo, scivolare via senza una spiegazione. Questo misterioso "Coniglio bianco" vestito di rosso di cui Gregorius seguirà le tracce ha lasciato dietro di sé un libro in portoghese e un biglietto di treno per Lisbona, partenza immediata. Così, più che la giovane donna indifesa, è l’autore del libro, un certo Amadeu (Jack Huston), che comincia a intrigare il protagonista, giacché l’opera, una sorta di invito al viaggio e all’imprevisto, reppresenta quello che il professore avrebbe sempre voluto scrivere, e vivere.

Eccolo quindi partire per il Portogallo, all’improvviso e senza bagaglio. Lì, oltre a vivere un’esperienza che sfiora il programma Erasmus (August ha chiamato per il suo film un cast di star di tutte le nazionalità che si esprimono in inglese con accento portoghese, ognuno diverso dall’altro), continua a seguire il filo di vari misteri intrecciati fra loro. Convinto di non aver vissuto fino ad allora e che la vita è determinata da una serie di incidenti (come quando viene malmenato e rompe gli occhiali), Raimund si lascia andare.

La prima scoperta che fa sul campo è che Amadeu è morto alla fine della dittatura (cosa che sua sorella, impersonata da Charlotte Rampling, rifiuta di ammettere senza che si capisca bene il perché, visto che la trama passa subito ad altro). L'oculista (Martina Gedeck) che Raimund consulta è casualmente la nipote di un ex compagno di Amadeu. Viene così a sapere che quest’ultimo, in realtà medico, faceva parte della resistenza (sebbene "per colpa": altro mistero). Questa informazione non può essere a sua volta pienamente compresa senza tornare sull’amicizia tra Amadeu e Jorge (interpretato da August Diehl da giovane e da Bruno Ganz nel presente), che pare abbia avuto anch’essa una brusca svolta a causa di una donna membro della resistenza conosciuta come "quella che sapeva tutto" (Lena Olin).

In definitiva, l’indagine di Raimund cambia oggetto mano a mano che avanza e che ogni nuova chiave di lettura possibile sparisce per introdurne un’altra. E benché questo modo di abbandonarsi al famigerato caso corrisponda per il professore a una nuova scelta di vita, si rimpiange un po’ di non aver mantenuto lo sguardo sulla giovane donna in rosso, che aveva così abilmente innescato l’intreccio.

 

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(Tradotto dal francese)

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