The Patience Stone: "L’Afghanistan è come Guerre stellari"
- Il film di Atiq Rahimi rappresenta la diversità insieme a Pinocchio, More than Honey e God's Horses
Presentata a Toronto, la coproduzione franco-tedesca The Patience Stone [+leggi anche:
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scheda film] di Atiq Rahimi (recensione) è lanciata oggi nelle sale francesi da Le Pacte in 102 copie. Adattamento per mano del suo autore (con Jean-Claude Carrière come co-sceneggiatore) del suo romanzo omonimo vincitore del Premio Goncourt 2008, il film beneficia del forte sostegno di una critica sedotta in particolare dalla performance dell'attrice iraniana Golshifteh Farahani.
Il romanziere franco-afghano, al suo secondo adattamento cinematografico di una sua opera letteraria dopo Earth and Ashes (premiato al Certain Regard cannense nel 2004), gode di una posizione privilegiata per comparare le due arti: "Quello che il cinema può raccontare, non può farlo un romanzo. Il cinema è innanzitutto una questione di tempo. Ed è sbagliato credere che tutto quello che si svolge in un luogo chiuso sia teatrale".
Atiq Rahimi, che si è ispirato per The Patience Stone a Germania anno zero di Rossellini, Sussurri e grida di Bergman ed Eros di Wong Kar-wai, afferma anche che il suo paese natale rappresenta uno sfondo cinematografico di prim'ordine: "L’Afghanistan cristallizza tutte le contraddizioni umane possibili. Oggi, è come Guerre stellari. La vita sembra quella del Medioevo (abiti, vita sociale, valori religiosi...) e da un'altra parte, le armi sono le più sofisticate del mondo. E' un paese in cui le cose si rivelano: gli esseri, la luce, le montagne, la natura, la guerra, la politica, la religione...".
Diversità e qualità di produzione europea sono di scena questo mercoledì anche con God's Horses [+leggi anche:
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intervista: Nabil Ayouch
scheda film] di Nabil Ayouch (scoperto al Certain regard cannense e premio Cineuropa al Festival del cinema mediterraneo di Bruxelles - Stone Angels in 39 sale), il film d’animazione Pinocchio [+leggi anche:
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intervista: Enzo D'Alò
scheda film] dell'italiano Enzo D'Alò (ammirato ai Venice Days 2012 - Gebeka Films in 180 copie) e Lore [+leggi anche:
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scheda film] di Cate Shortland (premio del pubblico a Locarno con protagonista la Shooting Star Saskia Rosendahl - intervista video - Haut et Court in 10 copie).
Escono inoltre White Elephant [+leggi anche:
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scheda film] (recensione) dell'argentino Pablo Trapero (coprodotto da Francia e Spagna - Ad Vitam in 49 copie) e La Demora [+leggi anche:
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scheda film] di Rodrigo Pla (passato per il Forum della Berlinale 2012 - coprodotto dalla Francia con l’Uruguay e il Messico - Epicentre Films in 19 cinema).
Grosso entusiasmo da parte della critica anche per due documentari: More than Honey dello svizzero Markus Imhoof (intervista in inglese - news - Jour2Fête in 48 copie) e Cinq Caméras Brisées del duo Emad Burnat - Guy Davidi, coproduzione francese nominata all'Oscar 2013 del miglior documentario (distribuzione Zugmas Films in 8 cinema).
La produzione 100% francese punta invece sulla commedia, familiare con La Vraie vie des profs [+leggi anche:
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scheda film] del binomio Emmanuel Klotz - Albert Pereira Lazaro (articolo - UPI France in 287 sale), e satirica con Vive la France [+leggi anche:
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scheda film] di e con Michaël Youn (Gaumont in 527 cinema).
(Tradotto dal francese)
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